Fanatici dell’arte giapponese, questo 2020 inizia con una gran bella notizia. Japanese Woodblock Prints è la nuova pubblicazione Taschen dedicata alla stampa giapponese a blocchi di legno, una tecnica antica che raggiunse la massima popolarità del 1600 e che utilizza inchiostri a base d’acqua per ottenere colori più vivaci. Nel volume, vengono presentate 200 stampe giapponesi a blocchi di legno, realizzate tra il 1680 e il 1938 e ordinate cronologicamente, per tracciare la parabola dello sviluppo della tecnica. Un’edizione ambiziosa e di grande impatto, di 600 pagine e con 17 fogli pieghevoli, a cura di Andreas Marks curatore capo del Clark Center for Japanese Art di Handford, California: «Abbiamo deciso di provare a riprodurre quante più stampe possibile in dimensioni reali in modo che il lettore abbia la sensazione di vedere come effettivamente appaiono».
«Ho iniziato compilando un elenco di artisti in ordine cronologico, mettendo prima i più conosciuti e integrando con quelli minori», ha continuato Marks. «Per raccontare con precisione la storia, il libro doveva essere equilibrato e mostrare non solo gli artisti che oggi sembrano essere più popolari». Quindi, non solo Katsushika Hokusai, Utagawa Hiroshige e Kitagawa Utamaro, rispettivamente rappresentati da dieci, nove e sette stampe.
Chiaramente sono inclusi i grandi classici, come la Grande onda di Hokusai e l’acquazzone sul ponte Shin-Ōhashi di Hiroshige, equamente bilanciati con le opere meno conosciute. «Uno dei miei obiettivi era quello di sorprendere i lettori attraverso la selezione delle immagini in modo che il volume non fosse mai noioso», ha spiegato Marks. Insomma, una festa per gli occhi dalla prima all’ultima pagina. In casi del genere, il rischio di tradire la resa dei colori è alta la Taschen ha fatto un ottimo lavoro per garantire la massima accuratezza della gamma cromatica.
«Un altro obiettivo era quello di evidenziare lo sviluppo del mezzo in termini di produzione. L’ordine cronologico mostra i cambiamenti generali nelle tecniche di stampa, come l’uso della tavolozza dei colori e gli sviluppi stilistici, dal semplice bianco e nero al policromo con caratteristiche speciali come goffratura e brunitura», ha continuato Marks, che ha dovuto faticare non poco anche per compilare e garantire tutti i diritti di immagine, visto che le stampe provengono da 43 collezioni pubbliche e private di tutto il mondo.
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