Pubblicato a luglio 2021 da Vanillaedizioni, “The edge of equilibrium” di Camilla Boemio raccoglie saggi, conversazioni e progetti d’artista per riflettere sul fare arte e sul vivere in comunità, in sintonia con la natura. Curatrice e critica d’arte contemporanea, l’autrice ha ha messo insieme un dialogo a più voci che sia d’ispirazione in questa fase di profonda disgregazione portata dalla pandemia. Dopo Art Verona e Artissima, “The edge of equilibrium” sarà presentato nello stand dell’editore presso la nuova fiera di Roma Arte In Nuvola.
«Possiamo condurre vite appaganti mentre sosteniamo l’ambiente da cui dipendono il nostro benessere e il nostro sostentamento?». Così Camilla Boemio interroga il lettore, nelle prime pagine del capitolo primo “The eco-radical forms of community”. Una riflessione che in qualche modo enuncia quanto è alla base della ricerca dell’autrice. L’amore e la difesa per la natura, i principi di co-esistenza con gli altri e l’arte contemporanea: questi i punti essenziali da cui è scaturito “The edge of equilibrium”. In questo modo, in un periodo di grande cambiamento per la vita sociale, in cui la figura del singolo si delinea più nettamente rispetto a quella del gruppo, Camilla Boemio riconduce il pensiero sulla comunità.
Appunto, sono le forme di comunità il comune denominatore degli interventi presenti in questo volume, diversi in forma di conversazione. In una narrazione espansa, si offre un quadro ampio delle comunità d’arte, dei modi di vivere alternativi basati sul senso ecologico. “The edge of equilibrium” riunisce una molteplicità di interpretazioni sui temi dei gruppi d’arte non mainstream, delle comunità rurali e dell’attivismo di matrice etica-ecologica.
In un disegno polifonico, Camilla Boemio ha chiamato a esporsi su questi temi diverse personalità. Ognuna di queste ha restituito una nuova prospettiva a partire dalla propria pratica. Infatti, si parla di comunità dell’arte contemporanea – e oltre – che attuano progetti in linea con l’attivismo, la consapevolezza e l’etica, di pari passo con l’estetica. Inizialmente, in una parte introduttiva, si ricordano anche esperienze influenti per le generazioni d’artisti più vicini a noi, come l’esposizione “The Earth Art” (1969), poi l’autrice lascia spazio a un racconto a più voci.
Così, leggiamo di “Magic Mountains”, un progetto di Zanny Begg in risposta alla pandemia che si lega alle radici in un senso metaforico ma anche pratico. Di David Spero che con la serie “Settlements” documenta fotograficamente un piccolo numero di comunità e individui che in Gran Bretagna costruiscono ed esplorano modi di vivere alternativi, a basso impatto. Poi di Oliver Ressler in dialogo con Brandon Bauer su “Catastrophe Bonds” (2017). Di Marco Ranieri, la cui ricerca artistica è strettamente legata all’etica ecologica; di Laura Cionci, artista che lavora per riattivare il potenziale energetico umano in relazione alla biodiversità e al territorio. Questi sono solo alcuni dei tanti interventi che stimolano nuove forme di pensiero, di esistenza e di ricerca, costituendo quel breve atlante di arte e vita che è “The edge of equilibrium”, a cura di Camilla Boemio.
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