Dopo la presentazione del nuovo sito web e dei nuovi canali social, FMR – Franco Maria Ricci editore ritorna nel formato più apprezzato dagli appassionati della storica casa editrice, cioè quello frusciante e profumato della carta, con due nuove pubblicazioni, rigorosamente bodoniane. La prima dedicata a Bergamo, per celebrare una città piena di fascino e bellezza che ha ripreso in mano il suo destino dopo il periodo funestato dall’emergenza pandemica. La seconda è invece il Numero Zero da collezione che segna il rinnovato corso della rivista, che vedrà l’uscita di quattro numeri all’anno, uno per stagione.
Nel frattempo, è in corso a Parma, a Palazzo Pigorini, la mostra “Franco Maria Ricci. I segni dell’uomo“, curata da Giorgio Antei e Maddalena Casalis, che ripercorre tutto l’itinerario creativo di Ricci, dal marchio editoriale al labirinto verde di Fontanellato, attraverso immagini e suggestioni, per raccontare il suo influsso nella cultura visuale degli ultimi 50 anni.
Bergamo e Brescia saranno le Capitali italiane della cultura 2023: un atto di fiducia e di ottimismo verso il futuro. Corsi e ricorsi storici: lo stesso ottimismo aveva spinto Renzo ne “I promessi sposi”, terminata la peste, a recarsi a Bergamo per iniziare il suo percorso da imprenditore, acquistando un filatoio, incentivato dalle leggi promulgate dalla Serenissima. Questo è il contesto che ha spinto la Franco Maria Ricci Editore a raccontare l’unicità di una città variegata e operosa come Bergamo attraverso i suoi tesori, sia quelli più noti che quelli meno conosciuti.
Con il testo del musicologo Giovanni Gavazzeni si ripercorre una storia in cui lo scorrere delle acque, il dialetto e la musica si fondono in un’unica melodia, mentre lo scritto dello storico dell’arte Simone Facchinetti svela le meraviglie artistiche di Bergamo e del territorio circostante, in un itinerario che, partendo dai maestri veneti Bellini e Lotto, tocca i “pittori della realtà ” Moroni e Ghislandi (Fra’ Galgario), per approdare all’originalissimo Bonomini. In chiusura, il testo di Stefan Krause racconta la rocambolesca vita di Bartolomeo Colleoni, condottiero e capitano di ventura, figura cruciale nel Rinascimento bergamasco.
A fianco scorrono le immagini dei più bei luoghi di Bergamo ritratti dal fotografo Massimo Listri. Dalla Basilica di Santa Maria Maggiore ai Palazzi Terzi e Moroni, che dischiudono affreschi barocchi e sfarzosi arredi, alla Cappella Colleoni, le fotografie restituiscono al lettore l’impressione di una città colta, viva, che si specchia nella sua storia senza narcisismi.
La notizia della chiusura, nel 2009, della rivista FMR fu un duro colpo per gli appassionati e per gli studiosi di storia dell’arte, oltre che per i feticisti della carta stampata. Ma una nuova storia sta iniziando, a partire dal Numero Zero, regalo di Natale della casa editrice Franco Maria Ricci a chi si abbona per il 2022.
La nuova redazione sarà guidata da Laura Casalis, alla direzione editoriale e artistica, e dal direttore Edoardo Pepino, con un pétit comité di consiglieri, composto da Giorgio Antei, Massimo Listri, Giovanni Mariotti, Gabriele Reina e Stefano Salis. A condividerne lo spirito e gli intenti, un folto gruppo di stimati studiosi e scrittori, come Héctor Abad Faciolince, Pietro Citati, Orhan Pamuk, Christian Beaufort-Spontin, Jean Blanchaert, Gian Carlo Calza, David Ekserdjian, Sylvia Ferino, Caterina Napoleone, Pierre Rosenberg, Vittorio Sgarbi, Edward Sullivan, Óscar Tusquets Blanca.  «Questo, che esce nei giorni del solstizio d’inverno del 2021, è un “fuori serie”: il numero Zero. Stiamo accordando gli strumenti – o forse, in attesa che il sipario si apra, siamo già all’Ouverture», scrive Laura Casalis.
Il Numero Zero racchiude cinque articoli e si apre e si chiude con due rubriche: Hors d’oeuvre e Mignardises. In apertura per la rubrica Quattro venti, lo scritto inedito in lingua italiana “L’ultimo viaggio”, a firma di Franco Maria Ricci – scomparso nel settembre 2020 – che racconta il suo ultimo viaggio fuori dall’Italia, in Portogallo. Per la rubrica Congetture, Bruno Zanardi ci porta alla scoperta di un insolito ritratto di Dante che nasconde dietro la cornice, un misterioso foglietto col nome Degas. In chiusura la rubrica Aste a cura di Massimo Navoni e Biblioteca a firma di Carlo della Grivola, che recensisce il volume La Chine en Miniature della Franco Maria Ricci Editore, un ritratto della Cina del XVIII secolo curioso ed eclettico, oltre che incredibilmente dettagliato, con quasi duecento affascinanti illustrazioni.
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