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Sono i libri per eccellenza dedicati alla saggistica artistica, immediatamente riconoscibili per la qualità della carta, per il formato, per le copertine incastonate nella pagina nera. Si tratta delle pubblicazioni di Abscondita, tra gli editori di letteratura d’arte più raffinati, appena acquisita da Electa. E non è l’unica novità, per il colosso del gruppo Mondadori. Da gennaio 2020, infatti, Electa – dal 1994 Mondadori Electa – riacquisirà la sua denominazione originaria di Electa spa, società presieduta da Antonio Porro, vicepresidente e amministratore delegato di Mondadori Libri, e presieduta da Rosanna Cappelli, che sarà anche Amministratore Delegato.
La storia di Abscondita e il suo passaggio a Electa
Nata nel 1999 dalla Casa madre SE grazie a un’idea del direttore editoriale Carlo Corsi e già in distribuzione da parte del Gruppo Mondadori, Abscondita ha avuto il merito di aver diffuso la saggistica artistica, anche alla luce dell’interesse del pubblico sempre più vasto che frequenta mostre e musei. Tre le collane, Carte d’Artisti, Miniature, Aesthetica, e due le linee di libri illustrati, Mnemosyne e Album, con pubblicazioni di artisti come Warhol, Dalì, Modigliani, Man Ray, Tina Modotti, Nadar, Sander, Boccioni, de Chirico, Morandi, Sironi, Picasso, Kandinskij, Hopper, Kahlo, Duchamp o di critici illustri come Longhi, Clair, Chastel, Panofsky e Berenson.
Affine la storia di Electa, nata nel 1945 per intuizione dello storico dell’arte Bernard Berenson. Dagli anni ’90, ha affiancato al suo ruolo di editore, specializzato nell’architettura e nelle arti visive, le attività legate all’organizzazione di eventi espositivi, alla gestione di servizi aggiuntivi per i musei, tra cui le librerie su tutto il territorio nazionale, la creazione di linee di merchandising.
Insomma, un grande gruppo che ne acquisisce uno più piccolo. C’è qualche rischio di venire fagocitati? Da Electa hanno le idee chiare: «L’intento è di rafforzare l’identità di un marchio illustre che opera da decenni nel settore delle arti visive e dei beni culturali, non solo attraverso i cataloghi che pubblica, con scelte che consentano di scoprire o riscoprire i mondi avventurosi della ricerca, della letteratura, del fare arte, senza trascurare le sperimentazioni grafiche, tipografiche dei libri unici», ha dichiarato Cappelli.