La società francese Chargeurs Museum Solutions, studio di creazione di contenuti per istituzioni culturali, fondazioni e brand, ha acquisito l’80% di Skira Editore, uno dei marchi editoriali più prestigiosi al mondo, specializzato nei settori dell’arte, del design, del lusso e della moda. L’importo dell’acquisizione non è stato divulgato.
Fondata a Losanna nel 1928, dall’italiano Alberto Schira, la casa editrice diventò subito un punto di riferimento per gli ambienti artistici europei. Celebri le sue pubblicazioni delle Metamorfosi di Ovidio illustrate da Pablo Picass, e le Poésies di Stéphane Mallarmé, accompagnate da alcune incisioni di Matisse. Dopo una lunga serie di pubblicazioni di grande successo, la casa editrice fu acquistata da Flammarion, quindi da Edipresse, per poi tornare alla famiglia Schira, fino al 1996-1996, quando Giorgio Fantoni – scomparso nel 2021 – e Massimo Vitta Zelman acquistarono il marchio Skira, rilevando in seguito l’intera società, creando una nuova sede a Milano, oltre a quella di Ginevra.
Da quel momento Skira si sarebbe occupata anche di mostre e di cataloghi di esposizioni e alla fine degli anni Novanta all’attività editoriale si aggiunge la produzione di eventi espositivi. Nel maggio 2020 entrano nel capital della casa editrice Carlo De Benedetti (con il 15%) e Massimo Moratti (con il 7,5%). Il 77,5% rimase a Massimo Vitta Zelman, che continuerà ad avere un ruolo attivo in Skira Editore, mantenendo il ruolo di Presidente.
«Le sinergie con le attuali attività di Chargeurs Museum sono numerose e naturali», spiegano dalla società francese. «Le capacità di pubblicazione e produzione di contenuti culturali rappresentano un complemento significativo all’offerta di Chargeurs Museum. La competenza e la serietà di Skira nel campo della la curatela e della pubblicazione di opere di consultazione rafforzano lo status di Chargeurs Museum nel settore dell’arte, della moda, del design».
ha registrato una contrazione del fatturato nell’esercizio 2021, sceso in un a. Cifra che resta comunque superiore ai 626,2 milioni di euro registrati nel 2019, anno a partire dal quale l’azienda si è impegnata in una serie di investimenti e ha intrapreso una riorganizzazione della propria attività.
L’acquisto di Skira rientra dunque in un’ampia strategia di rafforzamento nel settore culturale, necessaria anche per recuperare terreno. Il fatturato del gruppo Chargeurs è sceso nel 2021 da 822 a 736,6 milioni di euro e dal 2021 il gruppo ha deciso di tentare nuove vie. A fine anno scorso, è stata infatti acquisita anche Event Communications, società britannica specializzata nella progettazione per musei.
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