Categorie: Libri ed editoria

libri_architettura | Architettura e urbanistica dell’età di Murat | (electa napoli 2006)

di - 6 Settembre 2006

Tagliare l’istmo di Capo Palinuro per rendere più agevole la navigazione. Soluzione indubbiamente drastica, di quelle che qualsiasi piano regolatore oggi (probabilmente) boccerebbe. Eppure due secoli fa qualcuno ci provò, spinto dalla necessità politica e dal desiderio personale di far germogliare dal suolo di Napoli una nuova età dell’oro, ufficialmente principiata nel febbraio del 1806 e archiviata nei libri di storia alla voce “decennio francese”. A ripercorrere e sintetizzare i due lustri che cambiarono il volto della capitale del Mezzogiorno e, seppur in modo marginale, delle sue province è Marilena Malangone, ricercatrice presso la Facoltà di Architettura dell’Università di Napoli Federico II e autrice di un testo articolato, esaustivo e di agevole lettura. Partendo da un’opportuna contestualizzazione storica, il volume evidenzia come l’arrivo dei parenti stretti di Napoleone -prima il fratello Giuseppe e poi il cognato Gioacchino Murat- segni una svolta radicale per la terza città più popolosa d’Europa, che fino a quel momento aveva conosciuto uno sviluppo irregolare e incontrollato, con pesanti ricadute sull’ordine –o, meglio, sul disordine- sociale, di cui neppure l’assolutismo illuminato e faraonico di Carlo III di Borbone era riuscito ad avere ragione. Diverso il presupposto che animava i dominatori d’Oltralpe, e soprattutto il marito di Carolina Bonaparte, nel quale sopravviveva, accanto all’ambizione e alla demagogia del caso, quello spirito illuminista che lo spinse a cercare e imporre nuove regole a un popolo di cui si sentì re di fatto, più che amministratore coronato per conto terzi. Un programma riformista improntato a un ideale di “imborghesimento”, con una conseguente razionalizzazione degli spazi urbani, talvolta troppo ardita per non essere avventata, e imposta in modo non sempre morbido. Fu così che il robusto pilone di un ponte venne conficcato nel mezzo del demolito chiostro secentesco della Chiesa della Sanità, seppur per un nobile scopo come la realizzazione di un asse atto a ottimizzare i collegamenti fra il centro e Capodimonte. Anche gli antichi edifici del Largo di Palazzo furono sacrificati dal sovrano sull’ara della modernità, per aprire un Foro a sua lode e gloria (analogo a quello meneghino), sul quale, dopo, i redivivi Borbone calarono ex voto la basilica di San Francesco di Paola e i piemontesi l’intitolazione al Plebiscito. L’utopia rivoluzionaria di un modello civico più civile mieté applausi nel rinnovato Teatro San Carlo, toccò il cielo con un dito nell’Osservatorio di Capodimonte, s’inebriò nell’Orto Botanico e nell’ampliata Villa Reale e, conforme all’editto di Saint-Cloud, si eternò nel Cimitero di Poggioreale. E, affinché il progresso e il consenso avanzassero più speditamente, non solo si spianò la strada verso Capodichino, ma intagliò nell’incanto di Posillipo quel nastro che, se l’abusivismo non ci avesse messo gli artigli, oggi sarebbe ancora una delle panoramiche più belle del mondo. Alla testa di un manipolo di ingegneri e architetti -in prima linea Giuliano De Fazio, Stefano Gasse e Antonio Niccolini– il generale di Abukir e maresciallo dell’Impero tentò così di sistemare la sbrindellata cartolina di Napoli, prima che la reazione e la restaurazione gli presentassero il foglio di via. Indomito e sognatore, il re guascone uscì di scena nel 1815 con un autentico coup de théâtre, dirigendo il proprio plotone d’esecuzione a Pizzo Calabro, dov’era stato catturato mentre tentava di riconquistare il trono all’ombra del Vesuvio. Immancabili le ultime parole famose: Salvate la faccia, mirate al cuore!. In fondo, anche lui aveva cercato di fare lo stesso con un’intera città.

articoli correlati
Architettura al Pan

anita pepe


Marilena Malangone – Architettura e urbanistica dell’età di Murat. Napoli e le province del Regno
Electa Napoli, Napoli, 2006
ISBN 88-510-0319-X
Pagg. 216, illustrazioni b/n e colori, € 30
Info: la scheda dell’editore – http://www.exibart.com/profilo/editore.asp/idelemento/33


la rubrica libri è diretta da marco enrico giacomelli

[exibart]

Articoli recenti

  • Musei

Arte salvata e brand iconici: la programmazione 2025 dell’M9 di Mestre

In aggiunta ad un ricco programma educativo, il Museo del ‘900 annuncia due grandi esposizioni per il nuovo anno, tra…

15 Gennaio 2025 0:02
  • Fotografia

Destabilizzare l’immagine: la vera eredità di Oliviero Toscani

Per mezzo secolo, Toscani ha mescolato ironia e dolore, bellezza e orrore, pubblicità e denuncia sociale. La totale frattura con…

14 Gennaio 2025 18:42
  • Attualità

Quattro modi di morire contro il kitsch: ripartiamo da Carmelo Bene

Quattro modi di morire in versi: Majakovskij, Blok, Esenin, Pasternak. Contro il Kitsch e il relativismo imperante del nostro occidente-centrismo,…

14 Gennaio 2025 18:28
  • Mercato

La collezione eccentrica di Iris Apfel va all’asta da Christie’s

Cappotti di piume, occhiali, gioielli, ma anche pezzi di design. Oltre 200 oggetti appartenuti alla trendsetter newyorkese potranno trovare presto…

14 Gennaio 2025 18:18
  • Beni culturali

Punta Pennata, l’isoletta nel Golfo di Napoli in vendita su Sotheby’s International Realty

Gioiello naturalistico e archeologico nel Golfo di Napoli, la piccola isola di Punta Pennata è stata messa in vendita ma…

14 Gennaio 2025 17:57
  • Mostre

Dioscuri, il dualismo della pittura e della scultura in mostra al Caos di Terni

La mostra di Luca Grimaldi e Gabriele Silli al Caos di Terni propone un scontro tra forma e materia, per…

14 Gennaio 2025 16:56