Categorie: Libri ed editoria

libri_biografie | Ileana Sonnabend | (castelvecchi 2008)

di - 12 Gennaio 2009
In termini di “androginia culturale” è stata “un grandissimo gallerista” per Bonito Oliva, che ha condiviso con Codognato la “maggiore intimità umana e culturale” con Ileana Sonnabend: “una donna silenziosa, osservatrice, lontana” per Manuela Grandini, con occhi che hanno “sprazzi di ironia improvvisa”; tenace nell’accaparrarsi opere imperdibili, per il collezionista Panza di Biumo sarà una “concorrente” più che una “mercante”.
Un ritratto attendibile perché tracciato dopo lunghe conversazioni registrate, incasellato in un lucido excursus cronologico, citazioni letterarie, anedottica non spicciola, contestualizzazioni che tuttavia non aggravano la leggerezza stilistica. Ileana nasce nella ricca famiglia giudaica degli Schapira a Bucarest nel 1914, vive la finis Austriae e la Grande Guerra, il secondo conflitto e la fuga dai rastrellamenti antisemiti, si afferma nella cosmopolita America post-bellica.
Il racconto è sorretto da una narrazione pacata, lineare nei capitoli dedicati alla formazione giovanile, dominata dal ruolo materno: la “coscienza sociale” istruita con la frequentazione del complesso scolastico dei bambini disagiati del ghetto, l’iniziazione alla passione per i musei, dove soggiorna fin da piccolissima per giornate intere. Sarà la rivelazione precoce del suo “daimon”, maturato dopo l’incontro nel 1932 con l’ebreo-triestino Leo Castelli – in procinto di aprire la sua prima galleria a Parigi – ed esploso alla nascita dell’Espressionismo Astratto, durante l’esodo forzato a New York, quando Ileana – allora studiosa di psicologia – viene consacrata “The Queen of the Art”.
Il racconto sfiora la crisi sentimentale tra i due, datata 1959, che non ne insidierà il rapporto di collaborazione e competizione, e approfondisce il nuovo legame con lo studioso Michael Sonnabend, l’apertura dell’omonimo spazio a Parigi nel 1962 con i maggiori esponenti di New Dada e Minimalismo, l’adozione di Antonio Homem.

Nelle digressioni si rintraccia la complessa psicologia e il rigore critico della gallerista, attraverso la complicità amicale con gli artisti promossi (intense le descrizioni del rapporto con Pollok, Nauman, col “candido” giovane Warhol, episodi legati a Rauschenberg e Johns, alla “cassa che respira” di Morris), l’intransigenza nell’opporsi alle mode istituzionalizzate (i contrasti con le scelte del MoMA, l’appoggio ai poveristi europei, l’ostinato sostegno a Lichtenstein), la promozione di iniziative d’avanguardia (Contemporanea a Roma, ad esempio).
La periodizzazione tra Espressionismo Astratto e Pop Art è animata dall’intrigante divagazione sul cenacolo romano al Caffè Rosati – i “tragici” anni ’60, quella “pop art all’amatriciana” con collocazione politica nel Pci, di cui Calvesi rintraccia in Schifano l’unico vero spirito popular – e passa per Venezia, con amabili testimonianze di Celant e Arman.
Per la rottura con Pistoletto, Sperone e altri grandi, Manuela Gandini propone una lettura soft, probabile scelta di stile: gli attriti con Ileana vengono attribuiti alle rispettive forti personalità. Seguono capitoli particolarmente ritmati: l’apertura dello spazio a Soho, l’amore per il Decò, le mostre storiche degli anni ’70 e ’80 (Arte Povera, mentre Castelli promuoveva i cinque della Transavanguardia), l’investimento nel Neo-Espressionismo tedesco, il successo planetario dei sex works di Koons, i rapporti con la nuova finanza (Gagosian), il trasferimento tra i “silenziosi white cube” di Chelsea nel 2000.
La biografa rivela un certo “gusto” misogino (i “suoi” artisti erano prevalentemente uomini), attenzione all’estetica dell’oggetto e al medium concreto, piuttosto che ai linguaggi effimeri (tra le eccezioni, i due giovanissimi performer Gilbert & Gorge – disse: “Li farò ricchi e famosi” – e le trasgressioni onanistiche di Acconci), abilità nel far lievitare le quotazioni, il che permetteva alla sua scuderia lauti stipendi mensili e finanziamento di costose produzioni.
Nell’insieme, un attento saggio di storia dell’arte recente, piacevole come un romanzo (da approfondire con opere alla mano al Mart di Rovereto e al Madre di Napoli, dove parte della collezione Sonnabend è in comodato d’uso), in cui la chiave del successo del lavoro intellettuale, commerciale e culturale di Ileana si rintraccia nell’aver saputo dare “classicità alla sperimentazione”.

articoli correlati
Lascito da 400 milioni di dollari? E gli eredi Sonnabend si vendono la collezione…
Si chiude un’epoca, a New York è morta Ileana Sonnabend

giusy caroppo

la rubrica libri è diretta da marco enrico giacomelli


Manuela Gandini – Ileana Sonnabend. The Queen of the Art
Castelvecchi, Roma 2008
Pagg. 357, € 25
ISBN 9788876152368
Info: la scheda dell’editore

[exibart]

Visualizza commenti

  • La fotografia della cena per Rauschenberg di Lucio Amelio, con Ileana Sonnabend a altri Artisti, è stata scattata da Bruno del Monaco ( (c) 1973 / Archivio Logico-Fotografico d'Arte & Architettura, 1961) ed è riprodotta in Le case dell'arte. Napoli, 1967-2008 dello stesso del Monaco (Picagallery, Napoli 2008), mentre non compare nella biografia qui recensita.

Articoli recenti

  • Musei

Il Museo Bagatti Valsecchi fa 30 anni e guarda al contemporaneo: la parola al direttore

Il Museo Bagatti Valsecchi di Milano fa 30 anni ma la sua storia è molto più lunga: per celebrare il…

19 Novembre 2024 18:05
  • Arte contemporanea

Luc Tuymans in Cina: la grande retrospettiva all’UCCA di Pechino

All’UCCA Center for Contemporary Art di Pechino la prima grande mostra di Luc Tuymans: 87 opere per ripercorrere la lunga…

19 Novembre 2024 17:28
  • Mostre

Al Castello di Rivoli c’è una mostra di opere “organiche”

Non si tratta dell'ennesima mostra sul rapporto uomo-ambiente: Mutual Aid offre una profonda visione multispecie e interspecie, con opere nate…

19 Novembre 2024 16:36
  • Progetti e iniziative

Fondazione Maria Cristina Carlini: a Milano, un nuovo spazio per la scultura

Aprirà a gennaio, a Milano, la nuova sede della Fondazione Maria Cristina Carlini, per custodire 50 anni di scultura e…

19 Novembre 2024 12:25
  • Mercato

Tutta l’arte moderna e contemporanea in vendita da Phillips, a New York

Tempo di grandi aste newyorkesi. Sguardo agli highlights della Modern & Contemporary Art Evening Sale, da Warhol a Pollock a…

19 Novembre 2024 11:08
  • Musei

Dopo l’uscita dalla Pinacoteca di Bologna Maria Luisa Pacelli prende le redini di Accademia Carrara a Bergamo

Dopo le dimissioni di Martina Bagnoli, l’Accademia Carrara di Bergamo si riorganizza: Maria Luisa Pacelli, già alla Pinacoteca di Bologna,…

19 Novembre 2024 10:59