Bobi Bazlen, Gillo Dorfles,
Leonor Fini. Trieste, appunto, lasciata all’età di 24 anni, e l’infanzia
felice. Ma anche l’Austria di Schiele,
la Parigi surrealista, la Bucarest moderna e la volta di New York. E poi, via
via, Robert Rauschenberg, Jasper Johns (la sua prima mostra alla
Castelli Gallery – un appartamento sulla 77esima – è del 1958), Andy Warhol (il suo più grande pentimento), Oldenburg, Richard Serra, Rosenquist, Cy Twombly, Roy Lichtenstein. E,
ancora, Ileana Sonnabend, Ivan Karp, Alan Solomon.
del ’64 e il Leone d’oro a Rauschenberg, il conflitto col MoMA e le donazioni
(memorabile è, tra le altre, quella al presidente Kennedy), Soho, la Terra
Promessa a Sud di Houston Street e il dominio incontrastato della scena
planetaria dell’arte.
Con Leo & C. Storia di Leo Castelli, tradotto in Italia da
Manuela Bertone, Annie Cohen-Solal
racconta, avvalendosi di una fitta rete di documenti e ricordi, non solo la
storia minuziosa di un uomo che ha saputo trasformare, grazie a una innata
sensibilità e a un intuito pungente, l’arte in America e nel mondo, ma anche la
storia di alcune famiglie e di alcuni eventi internazionali legati a una lunga
storia che parte dalla seconda metà del XVI secolo, dalla comunità ebraica di
Monte San Savino (in Toscana) dove i Castelli vissero uno dei primi casi di
ghettizzazione, e giunge, via via, all’Europa d’inizio Novecento, alle energie
delle avanguardie storiche, alle guerre mondiali, alla storia dell’arte d’oggi.
Dopo una serie di informazioni
relative alle vicende delle famiglie Castelli e Crausz, Cohen-Solal apre un esemplare
spaccato della Trieste variopinta e cosmopolita, “città perturbante, dove non è certo banale essere nati”. E proprio
in una giovanissima Trieste, porto franco costruito per volere dell’imperatrice
d’Austria (1769), nel 1799, comincia un’avventura che parte da Giacobbe
Castelli (il primo Castelli a Trieste) e, via Aronne, il “perfetto triestino” della famiglia, arriva a intrecciare, dopo un
secolo, nel settembre del 1900, la figura di Ernesto Krausz (giovane banchiere
originario di Göntér, vicino a Siklos, in Ungheria), marito di Bianca Castelli
e, naturalmente, padre di Leo Castelli, l’uomo che visse, sempre, “con un’altra identità, quella di Leo Krausz”.
In tre capitoli e trenta
paragrafi fittissimi di documenti, comunicati stampa introvabili, interviste,
viaggi e importanti testimonianze, Annie Cohen-Solas monta, così, una serie di
storie avvincenti che catturano il lettore e lo portano, stanza dopo stanza, a
scoprire un passato collettivo e, d’altro canto, un presente sempre più vivace,
suadente, coinvolgente.
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La
biografia edita da Castelvecchi nel 2007
antonello tolve
la rubrica libri è diretta da marco
enrico giacomelli
Annie Cohen-Solal – Leo & C. Storia di Leo Castelli
Johan and Levi, Milano 2010
Pagg. 464, € 33
ISBN 9788860100443
Info: la scheda dell’editore
[exibart]
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