La grafica è dappertutto è lo slogan del Ministero della grafica. E, se ci soffermiamo a pensarci un attimo, quest’affermazione è vera e in un mondo grafico ci viviamo già. Dai cartelloni pubblicitari alle immagini coordinate dei negozi, delle aziende e dei ristoranti, passando al packaging dei nostri cibi, alle copertine dei libri che leggiamo, ai cd che ascoltiamo, tutto è corredato da una grafica studiata.
Il Ministero della Grafica, associazione nata nel 2005, tutela, promuove e mette in comunicazione designer, grafici e illustratori. Il volume
Spaghetti Grafica è il frutto di una delle prime iniziative del Ministero e raccoglie i progetti esposti durante la prima Biennale di grafica italiana
Attraversamenti, frutto di una selezione tramite un bando di concorso aperto.
La novità è che si tratta di un catalogo di design grafico esclusivamente italiano. Da qui la scelta del titolo:
“Non potendo chiamare il volume né mafia grafica né Berlusconi grafica, abbiamo optato per la terza caratteristica che ci distingue in tutto il mondo”, ironizza il Ministero. E se gli spaghetti possono sembrare un ripiego su un luogo comune, bisogna stare attenti a non sottovalutare mai proprio questi stessi luoghi comuni. Se una pietanza ci ha fatti conoscere in tutto il mondo, perché anche la grafica italiana non dovrebbe esser riconosciuta oltreoceano?
Questo è l’obiettivo del Ministero e del libro, che illustra ben 94 progetti di studi di design e di singoli progettisti, tutti con la stessa cura minuziosa per i dettagli. Perché, cosa che non bisogna mai dimenticare, la grafica è un progetto vero e proprio, e questo è un libro di progetti tutti realizzati. Sfogliando il volume – inutile dire, molto curato dal punto di vista grafico – si trovano studi affermati e sconosciuti; spesso riconosciamo solo il committente e scopriamo chi nell’ombra ne cura l’immagine.
Ed è, nella stessa misura, un piacere ritrovare
Zetalab e il progetto grafico per il Milano Film Festival di Esterni, associazione culturale per cui lo studio milanese cura l’identità visiva della rassegna dal 2001 e ne rinnova di anno in anno il format; è un piacere riconoscere il giovane studio
Due Mani non bastano, che ha realizzato una nuova linea di etichette per i prodotti della ben più nota Pandora; ed è un piacere scoprire uno studio di Pesaro,
Ma:design, e il suo intelligente progetto per un negozio d’ottica, che riprende il test di Ishihara (test del daltonismo) e lo trasforma in un
leitmotiv colorato che riveste custodie per occhiali, sacchetti, pullman e tutta la città.
È da poco scaduto il nuovo bando per il seguito di
Spaghetti Grafica:
Spaghetti Grafica Bis ha raccolto ben più delle adesioni sperate, 1383 progetti contro i 437 dell’anno precedente. Visto che c’è tanta buona grafica italiana, non rimane che farne una scorpacciata.