Non è certo arduo il compito di indovinare cosa si cela all’interno del corposo volume di Andrea Jones. Il titolo, Plantworlds, e l’immagine di copertina, non potrebbero essere più eloquenti. La fotografa è un nome assai noto ai lettori del National Geographic, poiché da oltre vent’anni viaggia intorno al globo per immortalare il mondo vegetale con un gusto per il dettaglio che coniugadivulgazione scientifica e raffinata estetica. I sei capitoli corrispondono ad altrettanti continenti, e le stampe sono di rara qualità, anche se ça va sans dire quando si tratta del giovane editore bolognese. E mentre scorrono le immagini, capita di imbattersi nei rarissimi segni dell’umano intervento. Quando per esempio la prospettiva diviene aerea, a segnalare un incendio. In chiusura del volume, agili schede tecniche forniscono i riferimenti necessari per chi desideri approfondire il proprio bagaglio di conoscenze botaniche o il proprio giardino.
Gli scatti di Andrea Jones si concludono col Sudamerica. Laggiù ha effettuato la sua ricerca, intitolata Brazil, lo statunitense Ralph Gibson, del quale sarà allestita una personale nei mesi di settembre e ottobre alla bolognese Villa delle Rose, a latere della seconda edizione di Artelibro. In questo caso il contenuto è meno prevedibile. Niente a che vedere con la profusione di immagini-cartolina in stile tour operator, con la capoeira di statuari atleti, i bikini risicatissimi e la giungla impentrabile. Certo, tutto ciò non manca, ma è inserito in una elaborata costruzione formale dell’immagine e del libro stesso, che alterna sapientemente colore e bianconero, dettagli e vedute, alta definizione e sgranatura. Così il
Lo sguardo al cielo amazzonico traghetta versa l’indagine maniacale e avvolgente di Francesco Nonino nel suo Atmospheres (anche questi scatti saranno visibili in autunno presso la Galleria di Grazia Neri a Milano), a inaugurare la collana “Forward”, dedicata ai fotografi emergenti. Come fa rilevare Roberta Valtorta nella prefazione, la ricerca di Nonino ha un carattere strenuamente terrestre, aldilà di quanto faccia pensare di pirmo acchito il soggetto, cioè un cielo costellato da nuvole sempre diverse in ogni scatto in bicromia. L’ancoraggio è definito dalla onnipresenza, anche se per soli pochi millimetri, del solido paesaggio sottostante, con quel senso di staticità che a poco o nulla serve nel desiderio di stabilità umana sotto cieli siffatti. Che hanno una caratteristica sopra ogni altra, la mutevolezza. A scapito della tragicomica necessità di classificare ogni formazione nuvolosa con un nome.
Tutt’altro spirito, ulteriore inaugurazione di collana: con Out & About di Ari Marcopoulos nasce “Alleged Press”, frutto della collaborazione di Damiani con Aaron Rose. È la New York dai mille volti quella che ci presenta la documentazione di Marcopoulos, la Grande Mela delle cosiddette “controculture”, che spesso sono semplicemente diverse e perciò marginalizzate. Come un manifesto, tre immagini aprono il volume: un nero che pare arrendersi a un’entità invisibile, l’isola di Manhattan e un aereo solitario in volo fra le nubi. Da qui si comincia, prima con gli Eighties, poi dal 1989 al 1997, infine il focus 1993-1997 sugli skaters. Innumerevoli gli spunti di riflessione, talora sarcastici. Cosa ci fa una coppia di neri in posa di fronte a un improbabile set di Gucci in una non meglio precisata periferia? Quanto stridono gli stilemi hip hop con le ultime dichiarazioni alla stampa dei vari Black Party? Intanto c’è spazio per qualche volto noto, Warhol in primis, e Basquiat, Run DMC e i
La copertina dell’ultimo libro, all’opposto del primo, trae in inganno. Perché non conoscendo Diana Scheunemann ci si potrebbe aspettare un lavoro in scia con quello di Terry Richardson, stampato proprio da Damiani, anche perché la giovane fotografa di stanza a Londra si occupa di moda. L’effetto delle pose patinatissime di contro a scatti privati talora brutali è conturbante. Il fruscìo di setose pelli femminili in incastri lesbici si scontrano frontalmente con cicatrici lunghe un paio di decimetri; un’erezione a stento contenuta in slip D&G fa da contraltare a un nudo di donna dalla cui vulva penzola il laccio di una sneaker; e mentre la Kate Moss di turno si fa titillare il tanga, un’anziana donna giace cadavere nel suo letto d’ospedale.
In chiusura, una nota economica: se i prezzi dei volumi in oggetto non sono esattamente popolari, si può star certi che l’acquisto non deluderà. Oltre alla qualità dei progetti presentati e della stampa, i libri sono molto curati anche nella scelta della carta, dotati di sovraccoperta, cartonati e rilegati in modo impeccabile.
marco enrico giacomelli
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