Categorie: Libri ed editoria

libri_saggi | Giambattista Bodoni | (mup 2010)

di - 25 Ottobre 2010
Un tasto ed ecco al computer
sperimentare diversi “font”, mutare spazi, alternare modelli, appagare lo
sguardo come immagine d’insieme, rendere più piacevole, scorrevole la lettura.
Nell’elenco anche diversi “Bodoni”, lettere e ornamenti: perché anche il gusto della
sobrietà accoglie con piacere il segno che abbellisce, orna, sa dare precisa,
preziosa scansione alle parole, al disegno d’insieme.

Non è un caso se Franco
Maria Ricci
, editore di suprema raffinatezza, designer, appassionato
collezionista, abbia sempre riconosciuto in Giambattista Bodoni (Saluzzo, Cuneo, 1740 – Parma,
1813) il modello assoluto a cui costantemente richiamarsi, ancora oggi quindi
maestro di riferimento, capace di reggere il confronto con la nostra
contemporaneità, pure così esercitata a leggere, analizzare l’immagine.

E perfetto – nero su bianco e poi bianco su nero – è già il titolo di questo
volume, che racconta e mostra per limpidi assaggi le collezioni bodoniane della
Biblioteca Palatina di Parma, un museo che raccoglie migliaia di edizioni,
alcune d’assoluta rarità, carteggi, documenti, saggi tipografici, punzoni,
matrici, attrezzi della stamperia in armadi originali neoclassici. E si
racconta qui di studi e modelli, della fabbricazione e rifinitura di punzoni,
matrici e caratteri; una meraviglia soffermarsi su alcune pagine, con diverse
lettere latine e greche per esempio, segni matematici, fregi e caratteri in
diverse lingue, anche di terre molto lontane.

Una continua, appassionata,
tenace ricerca dalle prime esperienze in famiglia, nell’officina del padre, al
periodo romano (1758-66), chiamato quindi a Parma dal Duca Ferdinando di
Borbone per creare quella stamperia reale che Bodoni dirigerà fino alla morte.
In un tempo in cui la storia galoppava, attraversando il secolo, la Rivoluzione
Francese e Napoleone: eccellente l’idea di ospitare, nel bel volume di De
Pasquale – direttore della Biblioteca Palatina e del Museo – alcune
illustrazioni da l’Encyclopédie (ma anche dal manuale tipografico di
Pierre-Simon Fourier) affiancate da foto degli strumenti di lavoro presenti
nell’edificio della Pilotta (centro città, sede anche della Pinacoteca e del
Teatro Farnese).

Nella prefazione al suo Manuale Tipografico il Bodoni
ricorda i quattro principi che costituiscono la bellezza di una famiglia di
caratteri tipografici, l’ultimo dei quali – con la regolarità del disegno,
l’eleganza/nitidezza e il buon gusto – è l’incanto, concetto che sfugge alla
definizione ma che ben si intuisce di fronte alla pulizia ordinata delle
lettere, l’equilibro e il rigore della pagina.

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Bodoni
alla Biblioteca Palatina

Tipografia
a Madrid

valeria ottolenghi

la rubrica libri è diretta da marco enrico
giacomelli


Andrea De Pasquale – La fucina
dei caratteri di Giambattista Bodoni

Monte Università Parma, Parma
2010

Pagg. 124, € 35

ISBN 9788878473249

Info: la scheda
dell’editore

[exibart]

Visualizza commenti

  • Ottima notizia, utile per richiamare almeno un po' di attenzione su un aspetto tanto importante quanto solitamente poco considerato delle lettere come la tipografia. Per chi sia interessato, tra l'altro, segnalo che la taschen ha appena ripubblicato proprio il manuale di Bodoni (c'era un bell'articolo al riguardo sul supplemento culturale del sole24ore di due domeniche fa).

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