Lavorare nei musei. Facile a dirsi. A meno che l’obiettivo non siano mansioni che certo non sono il massimo della creatività -guardia giurata, sorvegliante di sala, bigliettaio, bookshopper- lavorare in un museo è un terno al lotto, in cui un numero è sì la bravura, l’impegno, la competenza, ma gli altri due sono spesso un cocktail composto da amicizie, agganci, vassallaggi, omaggi et similia.
Senza drammatizzare eccessivamente la situazione, è bene che gli aspiranti conservatori perseverino nei loro desideri, ma senza farsi troppe illusioni, preparandosi ad anni di rodaggio quasi sicuramente non retribuito. Che si pronunci all’inglese o alla francese, lo stage è sì indispensabile, ma non garantisce assolutamente nulla, al pari di quel calderone post-laurea fatto di scuole di specializzazione, corsi per curatori e costosissimi master.
Allemandi ha recentemente pubblicato un interessante volumetto sull’argomento, Lavorare nei musei, firmato da Alessandra Mottola Molfino, nome-culto della museografia italiana, e da Cristiana Morigi Govi, direttrice del Museo Civico Archeologico di Bologna. Un libro sorprendentemente pratico, ricco sì di svariate considerazioni anche polemiche –dal Decreto Urbani al museo-azienda- ma soprattutto denso di pratici consigli per gli aspiranti conservatori. Gli argomenti sono veramente molti e stimolanti: dalla progettazione di una sala espositiva all’allestimento di una mostra, dalla didattica alla comunicazione con il pubblico, dal marketing alla necessaria preparazione teorica. A tal proposito, ecco una p
Tra le numerosissime indicazioni fornite dalle autrici, una su tutte pare appropriata: mai rifugiarsi nel settorialismo, nell’iper-specializzazione (per questo c’è la carriera accademica); al contrario, aprirsi alla complessità del sistema-museo, puntando sì sulle conoscenze, ma anche su adeguate forme di comunicazione e creatività.
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oh, no ancora lei... poverina, ma quando va in pensione??
Il "Manuale della giovane (?) Mar-mottola" è molto utile nonostante s'inserisca in un contesto che vede musei e beni culturali come merci e per giunta poco poduttive...
Conservatori di tutto il mondo, unitevi!
in pieno accordo con il commento negativo del collega utente.
amm è davvero downdate, senza visione, arida di prospettive.
perfetta buracrate, di cui si ha sempre meno bisogno...
pensione!