Si fa certamente notare per l’ambizione questo progetto a cura di Robert Aldrich, docente di Storia europea alla University of Sidney. Infatti, una storia “universale” dell’omosessualità richiederebbe una valanga di tomi per essere trattata con perizia di dettaglio. Questo libro, invece, ci prova con quasi quattrocento pagine, il che richiede una certa abilità di sintesi e presuppone il rischio di scadere nel già detto. Sicuramente, a quest’opera non manca la capacità di offrire un ripasso scrupoloso e soprattutto un’ampia visione di base, un primo mattoncino su cui maturare un’idea approfondita del rapporto fra storia, politica, omosessualità e linguaggi artistici.
Sì, perché l’aspetto più interessante del libro, oltre alla piacevole chiarezza dello stile, è l’ampia scelta d’immagini e riferimenti all’arte. Dalla letteratura ai documenti storici, dalla pittura alla fotografia, cogliendo pienamente quel rapporto sottile di reciproche influenze fra la storia e i fenomeni artistici. Un buon libro, nel senso più canonico dell’espressione. Viene quindi spontaneo interrogarsi sulle reali ragioni per cui in Italia sia stato rifiutato più volte prima di essere pubblicato da Cicero (la casa editrice inglese Thames & Hudson lo ha pubblicato per prima e vanta varie traduzioni in tutto il mondo).
L’impianto storiografico è dei più classici: dall’antichità classica greco-romana, tra sessualità non colpevolizzata e rigidi schemi sociali, fino al macabro Medioevo, tra roghi e persecuzioni. Dall’epoca moderna alle battaglie degli anni ’60-’70 fino al problema tuttora attuale dell’Aids, dagli anni ’80 in poi. Europa, Americhe, Medio oriente, Africa, Asia e Australia a più riprese tra condanne, rivendicazione, diritti conquistati e diritti negati, fino alla realtà odierna, dove la situazione appare quanto mai ambigua e problematica.
Scrive Gert Hekma a conclusione del libro: “
In molte città del mondo si è sviluppata una scena gay vivace e il movimento gay, fondato sull’identità, ha riscontrato alcuni successi, soprattutto nell’Europa occidentale e in Sudafrica. D’altro canto in varie parti del mondo vi sono forti tendenze omofobe, soprattutto nei paesi musulmani e lì dove le varie denominazioni cristiane protestano la loro condanna. La persecuzione di gay e lesbiche continua, a volte da parte di istituzioni statali, spesso da parte di privati”. E la previsione resta ambigua: “
Il futuro è aperto, ma la direzione verso la quale porterà l’emancipazione rimane oscura”.