Al di là del titolo romantico, L’Italia dei tesori, fa fede il più illuminante sottotitolo: Legislazione dei beni culturali, museologia, catalogazione e tutela del patrimonio artistico. La materia è complessa e, lo dimostrano le accese discussioni di questi giorni sulla nascente Patrimonio S.p.a., in continua evoluzione. Ma il libro della Zanichelli, concepito come manuale ad uso delle scuole, si ferma -non è poca cosa- a ripercorrere e, in qualche caso a riprodurre, la normativa vigente: dall’Editto del cardinal Pacca (1820) al Testo unico (1999), dunque ai giorni nostri. Ci sarebbe semmai da chiedersi quale scuola adotterà un simile, specialistico, testo; se è vero che la storia dell’arte ha già un ruolo marginale nei curricula di studio delle scuole medie superiori. Gli stessi manuali di storia dell’arte si assottigliano sempre di più, seppellendo per sempre il ricordo dei “verdoni”, i volumi per ragazzi che curò in modo esemplare Giulio Carlo Argan negli anni ’70. Di sicuro, a questi nuovi testi per studenti e alle linee guida della riforma scolastica in atto, si adegua anche “L’Italia dei tesori”. Lo dimostra l’uso (l’abuso) delle schede tematiche, i test a scelta multipla che coronano ogni capitolo e –infine- le esercitazioni, immancabili, per l’esame di stato. Non è semplice dire in 300 pagine che cosa sono i musei italiani, che cosa significa catalogare le opere d’arte (un solo manuale di catalogazione è un tomo ben più imponente); spiegare l’evoluzione del concetto di restauro, addentrarsi nelle dinamiche del mercato dell’arte. I due autori, Francesca Bottari e Fabio Pizzicanella, in questo hanno fatto centro, utilizzando un linguaggio davvero chiaro, sviscerando la materia per poi tradurla ad uso dei non addetti ai lavori, studenti compresi. Gli argomenti sono davvero tecnici, e solo occasionalmente, le cronache giudiziare –si pensi al caso Corbelli o allo scandalo Vrubel’ al Ducale di Genova- li portano alla ribalta. L’Italia è stata spesso definita un museo a cielo aperto e, si sa, è meglio conoscere con chiarezza, e prima di entrare, le regole su cosa si deve e cosa non si deve fare all’interno di un museo.
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