Il catalogo di una mostra è la memoria di un evento racchiusa in un libro. Ma che succede quando la mostra stessa esibiva pagine di libri? Strano gioco di riflessi. Ricorda i turbamenti del giovane Adso davanti allo specchio del finis Africae. Copia della copia che avvicina, anziché allontanare, all’essenza delle cose. E un paziente lavoro di copiatura amanuense è alla base della raccolta di codici biblici e liturgici preziosamente miniati che presenta questa accurata edizione Franco Cosimo Panini. Bisogna trasferirsi con l’immaginazione nella suggestiva abbazia di Praglia dove sotto il coordinamento scientifico di Giordana Canova Mariani, avveniva la mostra nell’ambito di un più vasto programma patavino sull’evoluzione e il significato della miniatura. Un lavoro interdisciplinare di biblisti, liturgisti, teologi, studiosi di storia, di arte, di musica per superare la semplice descrizione o catalogazione e cercare di capire globalmente il singolare fenomeno artistico e spirituale della miniatura. È una realtà multimediale: testo e immagini (e musica) non semplicemente giustapposti ma integrati, con-testualizzati in modo da amplificare sinergicamente il significato. C’è una radicale differenza tra un libro semplicemente illustrato e un’autentica multimedialità (che dire di Exibart?). I fondamenti sono addirittura teologici: è l’umanità di Cristo, Prima Calligrafia, che libera dall’aniconismo ebraico e musulmano; ma nello stesso tempo il divieto di adorare le immagini, l’orrore idolatrico, indirizza la venerazione tramite l’immagine alla Parola di Dio. Per questo l’icona miniata ha natura calligrafica e la grafia ritrova la sua ambiguità semantica di scrittura-disegno. Occorre sbarazzarsi del pregiudizio che le icone figurative siano un aiuto agli “ignoranti” e che leggere un’icona non esiga la dottrina e l’impegno necessari alla lettura delle scritture. La calligrafia degli aniconici fiorisce nella figuratività degli iconofili e diviene completa epifania della bellezza di Dio. Rigore teologico del titolo sublime di questo libro. Per chi si sente un po’ Guglielmo da Baskerville, sempre alla ricerca del libro perduto; per chi considera tutti i libri sacri, a patto che siano ben aperti…
Lavinia Garulli
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