Oltretutto, il progetto editoriale dell’artista, pittore e fotografo Danilo Bucchi, è stato presentato al MAXXI di Roma, ad apertura del programma di eventi Estate al MAXXI. Nel cortile antistante il museo romano vi sono due progetti avanguardistici: la grande installazione con stanze a cielo aperto Home Sweet Home di Lucy Styles, vincitrice dell’ottava edizione del concorso YAP Rome at MAXXI In collaborazione con il MoMA di New York, e l’opera After Love del duo Vedovamazzei, grottesca metafora dell’inadeguatezza nel porre rimedio a un fallimento. In questa cornice di nuove sensazioni e progetti, non poteva che essere il critico Achille Bonito Oliva il curatore del primo appuntamento di quest’estate. Il progetto Oltretutto di Danilo Bucchi nasce nove anni fa, dall’intima esigenza di andare alla ricerca di una conoscenza più profonda dell’individuo, ponendo uno sguardo che potesse andare oltre il ritratto, oltre l’apparenza e la fisicità, esplorando la parte più introspettiva e subconscia.
Bucchi, classe 1978, inizia a esporre nel 2003 partecipando a mostre nazionali e internazionali, proponendo un linguaggio personale, fatto di segni pittorici, tratti continui, linee sequenziali in cui si compiono rituali del ricordo e dell’emozione. Nel progetto Oltretutto invita personaggi pubblici della cultura e dello spettacolo ma anche persone comuni, a rotazione, a passare un pomeriggio nel suo studio. Questi, mentre vengono fotografati dall’artista, ricevono un unico foglio e una penna per “scarabocchiare” loro stessi, senza filtri o convenzioni. Gli schizzi, si sa, esprimono stati d’animo, rabbia, allegria, angoscia. È l’inconscio che si riversa attraverso i segni e le forme. Bucchi, che ha esplorato tutti i linguaggi artistici, dall’installazione alla pittura, dal digitale alla fotografia, diventa spettatore del disegno altrui, indagando il linguaggio del segno e le sue origini.
Grazie al sostegno della casa editrice Drago Publisher – organizzazione editoriale di arte contemporanea nata a Roma, che si interessa alla diffusione dell’arte e della cultura – e con il contributo della Galleria Gaburro, Oltretutto diventa un libro d’artista che interroga l’inconscio. 80 volti in bianco e nero che rappresentano nel modo più autentico la poetica di Bucchi, accostati a 80 schizzi dei personaggi ritratti.
Il libro racconta di storie private, in cui ogni ritratto parla di sé e ogni disegno racconta il ritratto, generando una suggestione non univoca ma aperta a interpretazioni, pronta a mischiarsi a esperienze personali verso un viaggio interiore. 80 ritratti in cui l’apparenza interroga la sostanza e la forma trasmette il contenuto, riassumendo una serie di motivazioni espresse o sottointese che si intrecciano, si confondono per completarsi.
«La creazione non esaurisce l’impeto di un immaginario che insegue anche il vissuto», questo l’incipit di Achille Bonito Oliva sulla copertina specchiata in cui, riflettendoci, diventiamo anche noi subito parte attiva del progetto. Del curatore anche il primo ritratto corredato non da uno schizzo ma da uno scritto: «Io segno ma non disegno».
Come ultimo ritratto, quello della madre dell’artista, da cui tutto è partito perché, nonostante la profonda conoscenza, vi era un lato sconosciuto che turbava il fotografo, colmato con il libero disegno. Sono i “fiori interiori” che completeranno la sua esistenza e renderanno più lieve e sopportabile la sua assenza.
In mezzo ai ritratti, un’alternanza di volti noti, attori, direttori museali, cantanti, che con ogni gesto, con ogni segno svelato, oltrepassano i limiti del visibile e dell’invisibile, nella percezione del volume e della memoria, della musica e del ritmo, oltre il ritratto, oltre gli imprevisti della vita, oltre il tutto.
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