20 dicembre 2000

pittura Giotto e il suo tempo, a cura di Vittorio Sgarbi e Mirella Cisotto Nalon (2000)

 
Dal Giotto degli Scrovegni sino al Mantegna della Cappella Ovetari agli Eremitani, il volume offre un percorso d’arte irrepetibile, dal primo Trecento alla metà del Quattrocento...

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Il volume, realizzato in occasione della grande mostra dedicata a “Giotto e il suo tempo” ideata da Vittorio Sgarbi, non è un mero catalogo ma la presentazione e l’illustrazione di quello che, nell’ambito della cultura europea, fu Padova nel Trecento. La città, che vede fiorire l’opera più complessa, alta e matura di Giotto, non è solo capitale dell’arte figurativa in questo periodo, ma anche straordinario centro culturale, scientifico, filosofico, letterario e politico.
Il volume, con puntuali interventi, mette in luce tutti questi aspetti non trascurando settori quali la musica, la ricca produzione libraria impreziosita da raffinatissime miniature, la medaglistica e la numismatica, l’oreficeria che, con sfarzose suppellettili sia sacre che profane riporta a quel gusto diffuso per la materia bella, incorruttibile, che caratterizza la mentalità dell’uomo medievale e ci riconduce al raffinato ed elegante ambiente della corte carrarese.
Con l’arrivo di Giotto in città nel 1303 e la decorazione agli Scrovegni inizia infatti la splendida stagione dell’arte padovana, contrassegnata da commissioni pubbliche e private di altissimo livello e da uno stretto legame con la cultura toscana che i Da Carrara, appunto, intensamente favorirono invitando e ospitando illustri artisti, letterati e studiosi.
Assieme a Giotto, simbolo del profondo rinnovamento del linguaggio figurativo occidentale, vengono quindi ristudiati il Maestro del Coro Scrovegni, Pietro e Giuliano da Rimini, Guariento, Nicoletto Semitecolo, Giusto de’ Menabuoi, Altichiero da Zevio, Jacopo Avanzi e Jacopo da Verona. La “favola” della Padova medievale si snoda infatti tra i colori intensi e luminosi di Guariento, quelli “uniti” di Giusto, quelli gotici e cristallini di Altichiero, mutando configurazione spaziale mentre le immagini da trascendenti diventano terrene, il realismo più evidente, la composizione più prospettica.
Un ricco apparato iconografico documenterà l’attività padovana di questi maestri che potranno così essere posti a confronto, visti nella completezza della loro opera, nella straordinaria efficacia comunicativa che solo la resa attenta di alcuni “particolari” può dare.
“Nella cultura figurativa del Trecento la vera Firenze è Padova” afferma Vittorio Sgarbi ed è questo che il libro Giotto e il suo tempo vuole documentare con un apparato scientifico esauriente e chiaro. Un volume che permette di apprezzare e comprendere la ricchezza e il valore del patrimonio storico artistico della città di Padova.


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Numero 22, Dicembre 2000 Medioevo


a cura di fabio bernabei


Giotto e il suo tempo,
a cura di Vittorio Sgarbi e Mirella Cisotto Nalon
2000, Federico Motta Editore

formato: 25,5×28,5; 324 pagine;
illustrazioni: 220 a colori e 80 b/n;
confezione: brossura;
Lire 100.000 con cofanetto; Lire 75.000 in mostra.
Federico Motta Editore, tel. 02/300761
Ufficio Stampa e Pubbliche Relazioni – tel. 02/30076223,
fax 02/38003625
e-mail: uffstampa@mottaeditore.it




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