Viviamo nell’epoca della serialità televisiva: puntata dopo puntata, divoriamo una grande quantità di storie. Senza soluzione di continuità, passiamo dalle vicende sovrannaturali del Sottosopra alla cronaca delle carceri americane. Empatizziamo con i personaggi, che penetrano la nostra quotidianità in maniera sempre più pervasiva. Le serie non sono semplice intrattenimento passivo, ma possono dirci qualcosa di inedito sul mondo in cui viviamo, persino su di noi. È questo uno dei principi di Eroine, il nuovo libro di Marina Pierri, edito da Tlon. Da qui, il sottotitolo: “Come i personaggi delle serie tv possono aiutarci a fiorire”.
Pierri, giornalista e critica televisiva, tratteggia il Viaggio dell’Eroina contemporanea, dove ogni archetipo è incarnato dalle protagoniste delle serie per il piccolo schermo: da Orange is the new black a Skam Italia, passando per Stranger Things e Gomorra. Ventidue eroine che sono un inno al racconto plurale. Storie che in passato sarebbero state trascurate, soffocate dalla sceneggiatura monotona e piatta delle donne, ora vivono un Rinascimento sfaccettato.
Una forma di militanza inedita, che sconfessa il cliché di un’arte impermeabile a ogni presupposto politico e sociale. Qui, invece, l’arte mette le mani in pasta e interviene direttamente sull’attualità, sull’inconscio collettivo e su noi spettatori e spettatrici. In Eroine, Marina Pierri difende la tesi secondo la quale le narrative televisive con protagoniste femminili contemporanee siano uno strumento utile, tra l’altro, alla generazione di una solidarietà politica.
Il Viaggio dell’Eroe è uno schema di Joseph Campbell e Cristopher Vogler, utile per chi si occupa di scrittura creativa. Uno strumento prezioso per evidenziare le tappe comuni in ogni racconto, i passaggi obbligati dell’evoluzione del personaggio-eroe. Non senza criticità. Si tratta infatti di un lavoro prodotto da e per una cultura patriarcale, pensato per l’Eroe maschio. Il che rende del tutto trascurabili le complessità dei personaggi femminili. Un esempio su tutti: L’Eroe che si mette in marcia è spinto all’Avventura, mentre la donna viene puntualmente scoraggiata, invitata a restare nel nido anziché lanciarsi contro le asperità del mondo là fuori.
Attraverso la lente del femminismo intersezionale, Pierri ribalta il Viaggio dell’Eroe e punta i riflettori su un altro possibile percorso di formazione: quello dell’Eroina. Il Viaggio è esemplificato attraverso ventidue personaggi femminili che corrispondono a dodici tappe archetipiche nell’accezione di Jung. Per ogni figura archetipica, c’è almeno una protagonista di una serie tv che può essere presa come riferimento. Sia negli aspetti fertili (Luce), che in quelli negativi (Ombre).
Ci sono Innocenti e Orfane, Guerriere e Sagge, Maghe e Distruttrici. Per ogni archetipo, una o due protagoniste delle storie da piccolo schermo che incarnano perfettamente la tappa di un percorso che appartiene a tutte noi. Contiamo le protagoniste di Fleabag, L’Amica Geniale, Crazy Ex-Girlfriend e tante altre ancora. Storie che possono essere simili alla nostra o anche no. Quello che conta davvero è porci all’ascolto di tutte le loro vicende.
Un assunto di base del femminismo intersezionale è proprio la consapevolezza della pluralità dei vissuti. La nostra visione sarà sempre personale, parziale e incompleta. Per allargare il nostro punto di vista, è necessario ascoltare cosa hanno da dire le altre persone, per capire e rispettare anche ciò che non ci appartiene.
Mettendosi all’ascolto è possibile fare esperienza anche di realtà molto distanti dalla nostra: altre geografie, culture, corpi, discriminazioni che dalla nostra posizione neanche notavamo. A questo si ispira anche la copertina del volume, con un’illustrazione in rosa, opera di Caterina Ferrante. Una sorta di episodio crossover con le nostre Eroine riunite sul divano a scambiare quattro chiacchiere, a raccontarsi le loro esperienze.
Non si tratta, quindi, di un banale compendio di recensioni di serie tv. Eroine è una lettura intelligente della narratività seriale degli ultimi anni, che dimostra come ripartire dalle esperienze particolari e plurali di donne e minoranze sia la strada migliore per arrivare all’universale dell’esperienza umana. Qui troviamo tutti gli strumenti per scavare dentro di noi, comprendiamo meglio i nostri desideri e i nostri timori, ma anche fenomeni sociali di ampio respiro.
Il libro, al pari del suo proposito primario, è un Viaggio sorprendente. Un percorso che centra il bersaglio di darci una lettura inedita di noi stesse. Il risultato è quello di sentirsi finalmente comprese, meno sole: anche le esperienze più distanti e di fantasia possono dirci qualcosa in più su quello che stiamo vivendo, o che abbiamo già vissuto senza saperlo decodificare.
L’atteggiamento più comune nel relazionarci con protagonisti e protagoniste di serie tv è l’immedesimazione. Con Eroine non è più necessario. Anzi, è un libro che denuncia l’identificazione come una trappola. Da spettatori e spettatrici attivi, abbiamo la responsabilità di aprirci all’ascolto anche di ciò che è diverso da noi, per capirlo e rispettarlo. Altrimenti corriamo il rischio di appiattirci sulla visione autoreferenziale e stereotipata che ha connotato per decenni il male gaze. Abbiamo l’occasione di ribaltare il pensiero unico, per aprirci a un ventaglio di opportunità.
Certo, la rappresentazione delle donne nelle serie tv è ancora parziale, ma si tratta di un mosaico incompleto a cui ogni giorno si aggiungono nuovi tasselli, nuovi racconti. E ripercorrere i passi dei viaggi delle altre, ci conduce inevitabilmente a interrogarci sulla nostra, di Avventura. A che punto siamo? Cosa abbiamo imparato finora? Dove stiamo andando? Incredibile ma vero: le risposte agli interrogativi esistenziali che stiamo cercando, le possiamo rintracciare anche nel nostro binge-watching quotidiano su Netflix o Prime Video.
Possono leggere il libro solo coloro che hanno visto già tutte le serie tv citate? Non necessariamente. Eroine può essere un punto d’arrivo dopo aver già conosciuto le protagoniste dei capitoli, ma anche un punto di partenza per scoprire qualcosa di nuovo. Ci incuriosisce aldilà della trama attraente di una serie, stuzzica il nostro interesse a partire dalla lezione che può impartirci una di loro.
Senza contare che a condire le varie storie ci sono articoli, critica letteraria, riferimenti di varia natura, che spaziano da Judith Butler a Erasmo da Rotterdam, aprendo a tematiche per le quali le serie tv non sono che un trampolino di lancio. Si parla infatti di sorellanza, lavoro domestico, sindrome dell’impostore, e tanto altro. Spunti d’attualità che sono affrontati dalle serie tv, e che appartengono alle fatiche quotidiane di tutti e tutte noi.
Per rispondere alla domanda che già è sulla punta della lingua di chi legge: sì, Eroine contiene spoiler delle serie di cui parla, è inevitabile. Tuttavia non si tratta di narrazioni sensazionalistiche dei fatti di trama, non è questo l’intento del libro. Si tratta più che altro di enunciare le ragioni per cui quelle donne si comportano in un dato modo, nient’altro. E poi, diciamocelo, se siete arrivati a ottobre 2020 senza avere ancora visto queste serie, sicuramente non siete tra coloro che si tappano le orecchie mentre si parla dell’ultima puntata uscita, ancora da recuperare. Non sarà perciò un ostacolo all’intraprendere con le Eroine questo viaggio incredibile.
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