Categorie: Libri ed editoria

Reading room

di - 8 Ottobre 2014
«Terrazza è un titolo evocativo». Spetta a Laura Barreca aprire la conversazione a quattro che apre il volume Terrazza. Artisti storie luoghi in Italia negli anni zero, commissionato dalla Fondazione Quadriennale di Roma a un gruppo di curatori dell’ultima generazione particolarmente attenti e capaci (Laura Barreca, Andrea Lissoni, Luca Lo Pinto e Costanza Paissan) e pubblicato da Marsilio. Con quale intento? «Documentare l’arte delle ultime generazioni in Italia», dichiara Jas Gawronski, presidente della Quadriennale nell’introduzione istituzionale al tomo di 500 pagine, reso meno ponderoso da un’accattivante copertina morbida ravvivata da un giallo carico, che ricorda molto da vicino (troppo?) i toni arancioni e fucsia di Espresso, il libro curato da Sergio Risaliti e pubblicato da Electa nel 2000 con lo stesso intento: fotografare l’ultimo decennio del Ventesimo secolo dallo sguardo dinamico e mobile dell’arte contemporanea.
Del resto, il caffè espresso si prende in terrazza, luogo che lo stesso Gawronski indica come emblema di “dolce vita” tutto italiano. Anche se, a ben guardare, i riferimenti cinematografici forniscono indicazioni ben diverse: l’omonimo film di Ettore Scola , uscito nel 1980, ritraeva una nazione triste e corrotta, abitata da personaggi  stanchi e depressi incapaci di guardare al futuro, mentre in tempi più recenti le terrazze sono protagoniste di La Grande Bellezza, il film di Sorrentino che documenta la debacle culturale e morale del nostro Paese.

Ma da questa Terrazza di matrice giovanilista cosa si vede? Innanzitutto, una  articolata e documentata mappatura dei luoghi di sviluppo e formazione dell’arte delle ultime generazioni. Fondazioni, musei, centri d’arte, riviste, premi, spazi no profit: una costellazione per immagini utile e circostanziata che precede la sezione dedicata agli artisti, descritti e interpretati con schede critiche chiare, precise e sufficientemente approfondite, corredate da immagini molto efficaci. «Abbiamo costruito ogni profilo come una mostra personale», spiegano gli autori, ad indicare un’attitudine curatoriale sempre più legata al valore delle immagini, per costruire un percorso assestato su sessanta nomi (c’è anche il regista Michelangelo Frammartino) che corrispondono-immaginiamo-ad indicazioni personali, sancite anche dalle iniziali in calce alle schede.
Come criterio generale, l’idea-espressa da Luca Lo Pinto nella conversazione iniziale  «il pensare al volume come ad un grande paesaggio fatto di tante tonalità che, al di là della loro forza, producono un’armonia collettiva». Le scelte sono buone e generalmente condivisibili: predomina la generazione dei nati negli anni Settanta, seguita da 15 presenze più giovani e da un piccolo gruppo di nati alla fine dei Sessanta. Ma una volta arrivati in fondo al volume la sezione degli apparati contiene soltanto le didascalie relative alle immagini delle due sezioni, mentre non c’è alcuna traccia di bibliografia, né generale né dettagliata. Quindi, al lettore che non faccia parte degli “addetti ai lavori” non vengono fornite indicazioni per illustrare le scelte operate dai curatori né le biografie degli artisti, meritevoli di essere invitati a testimoniare l’evoluzione degli ultimi dieci anni d’arte in Italia. Sono i più interessanti? Gli invitati alle Biennali e alle mostre internazionali? Quelli sostenuti dall’ultima generazione di curatori ? Sono già stati recensiti da libri di questo genere?  Meraviglia e sorprende il fatto che la Quadriennale, istituzione meritevole di aver prodotto un volume come questo, non abbia pensato di ancorarlo alla sua attività passata, che ha sempre dato largo spazio agli artisti emergenti (protagonisti della dodicesima edizione nel 1996, che si intitolava appunto ” Ultime Generazioni”).
Un vero peccato, perché una bibliografia ben documentata, che questi curatori erano perfettamente in grado di ordinare e l’istituzione di richiedere, avrebbe reso questo libro uno strumento utile se non addirittura necessario. Come diceva uno stratega del calibro di Winston Churchill : «Più si riesce a guardare indietro più avanti si riuscirà a vedere».
Terrazza
Artisti, storie, luoghi in Italia negli anni zero
a cura di Laura Barreca, Andrea Lissoni, Luca Lo Pinto, Paissan
Pagine: 496 con 500 ill. a col., 1° ed.
Anno di pubblicazione: 2014
Euro 45,00

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  • Bello il giallo! E' il colore del momento: non a caso la homepage di Exibart ne è piena!

  • E ' sicuramente un volume interessante , utile , frutto di una intelligente supervisione. Ultime generazioni affacciate sulla Terrazza di Pratesi e ' veramente ricco di informazioni
    e luci... poche ombre.

  • Molti artisti sperano grandi cose stando seduti comodamente sul terrazzo. Ma cosa può offrire un terrazzo ad un artista? Al massimo, un temporaneo relax, l'assistenza sanitaria più o meno gratuita, un raggio di sole temporaneo o uno sbadiglio di una stella morente e... poco più.

  • Quante volte vi siete trovati di fronte alle ultime generazioni! Cosa hanno di speciale queste ultime generazioni di cosiddetti artisti addomesticati? La proliferazione di volumetti d'arte ha fatto il proprio tempo, sarebbe meglio spingere le nuove generazioni ad uscire da questi libretti patinati per mettere in dicussione queste terrazze, salotti, gallerie, fiere, musei mortiferi e tutto ciò che allontana l'arte dalla vita reale.

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