Categorie: Libri ed editoria

READING ROOM

di - 2 Novembre 2016
Una casa editrice indipendente per un saggio che guida il lettore verso quelle che si definiscono, abitualmente, grandi riflessioni: per ampiezza di argomento, per profondità di contenuti, per il sano approccio dell’autore di non voler necessariamente insegnare qualcosa, ma scuotere il pensiero – e dunque la coscienza – di chi, a volte, addormentato legge.
Con Lunga vita al Genius Loci scritto dal teorico dell’arte Gian Ruggero Manzoni e pubblicato dalla casa editrice Libri da bruciare per la collana I Cerini, ci troviamo di fronte a un “frusciare della pagina” autentico e semplice, nonostante la complessità del tema trattato, in cui «Manzoni – come scrive il prefatore Fabrizio Loschi – recupera la sua nota attitudine alla didattica per condurci nell’intricata geografia delle dinamiche contemporanee».
Il saggio – di questo si tratta – impone uno sforzo importante, un salto della barricata, da parte di quell’uomo contemporaneo che la nostra società descrive ogni giorno e che si ritrova a dover fare i conti con una identità scissa, frammentata, spesso sorda, poiché distolta dai rumori che invadono gli spazi interiori ridotti ormai a luoghi vuoti. È proprio questo il punto: il luogo, sede dell’identità individuale. L’autore pone questo tema al centro di una riflessione che vede la cultura tradizionale, quella “dei luoghi” (Genius Loci), opporsi alle vittime della globalizzazione, a quel senso di aspazialità che ha finito per disegnare non soltanto le geografie urbane, ma anche e soprattutto l’orientamento e l’azione di un uomo che si pone ormai lontano dalla storia che lo rappresenta e lo ha rappresentato per millenni.
La riflessione che Manzoni muove non è affrontata in modo banale, quando ricorda – e spiega con un ampio corredo di citazioni e riferimenti storici – che la dimensione sempre più “omologante”, “livellata”, “centrifugata”, “omogeneizzata” che schiaccia la realtà di oggi si estende a quasi tutti i campi del sapere e dell’espressione artistica, «presi come siamo – spiega l’autore – a doverci gestire la follia edonistica, materialistica e relativistica». Manzoni ce lo ricorda, prendendo in prestito le parole del sociologo e politologo britannico Antony Giddens: «È sbagliato pensare che la globalizzazione riguardi unicamente i grandi sistemi, come, ad esempio, l’ordine finanziario mondiale: essa non tocca solo ciò che sta fuori, remoto e distante dall’individuo, ma è anche dimensione interna, coinvolgente la sfera psicologica dell’essere umano e quindi influisce sugli aspetti intimi e personali della nostra esistenza».
E nell’arte? Come hanno inciso e influito la globalizzazione, la massificazione, l’omologazione e la logica del mercato? Gian Ruggero Manzoni risponde in modo duro e senza filtro, non edulcora la pillola che tante volte mandiamo giù amara, facendo finta di non essere consapevoli. Lo dice chiaramente l’autore: «L’opera conta relativamente, l’importante è chi la sostiene […] e che nell’oggi la si riesca a vendere bene e a caro prezzo». L’autore non si nasconde dietro a un dito, così fa i nomi di alcuni artisti che lui assegna alla produzione del “mass market” di oggetti d’arte: Hirst, Koons, Kostabi, Cattelan, e i loro epigoni. Oggetti d’arte – aggiunge Manzoni – il cui valore è unicamente dato dalla capacità di costruire consenso attorno a colui che li firma, non tanto perché forti e originali come potrebbero essere stati un quadro di Cézanne, uno scritto di Pound». Gli interrogativi che si sollevano, dunque, sono molti e fra i tanti viene da chiedersi quale sia il confine che divide un processo creativo autentico da una produzione massificata. E si solleva subito un’altra voce: quale destino attende l’arte?
L’autore risponde donando al lettore le parole – quasi profetiche – che Giovanni Testori gli disse poco prima di morire: «Se andrà avanti in questo modo, l’arte non narrerà più, millanterà crediti fittizi solo per chi vorrà credere a tale apostasia figlia del calcolo e della freddezza di esecuzione».
Alessandra Angelucci
Titolo: Lunga vita al Genius Loci
Autore: Gian Ruggero Manzoni
Editore: “Libri da bruciare”, collana “I Cerini”
12 euro


Nata a Giulianova nel 1978 è docente di Lettere, giornalista e critico d’arte. Laureata presso la Facoltà di Lettere dell’Aquila, si specializza alla Luiss di Roma in Management culturale. Collabora con il quotidiano di Teramo La Città, in vendita nelle edicole in allegato a Il Resto del Carlino. Per la Di Felice Edizioni dirige la collana d’arte Fili d’erba, e collabora con la Fondazione Malvina Menegaz per le Arti e le Culture di Castelbasso. Su Radio G Giulianova cura la rubrica d’arte Colazione da Alessandra.

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