Categorie: Libri ed editoria

Reading Room | L’opera contro

di - 4 Luglio 2013
All’interno del sistema sociale contemporaneo, gli oggetti vengono consumati non tanto per il loro valore strumentale, ma in quanto capaci di comunicare e di rendere visibili determinate distinzioni. Il passaggio da una logica dello scambio simbolico a una pratica dello scambio dei segni contraddistingue l’età moderna. In un sistema autoreferenziale e iperreale, le cose sono scelte per ciò che rappresentano in un contesto culturale: per la differenza che i fruitori attribuiscono loro in quanto portatori di significato, indicatori di identità, demarcazione e separazione. Ogni produzione è, in questo senso, paragonabile ad un feticcio: un sostituto improprio di qualcosa di assente.
La recente pubblicazione di Postmedia Books, che riunisce una serie di scritti di Mario Diacono sull’arte degli Anni Sessanta e Settanta, indaga le apparenze e i meccanismi di creazione delle opere che, proprio in quel periodo, si sono confrontate dialetticamente con una concezione iper-consumistica della realtà e dell’informazione. Caratterizzato da un titolo che si apre su una sigla, KA – Da Kounellis ad Acconci, traccia un percorso che delinea similitudini e contraddizioni del panorama artistico italiano e internazionale fino al 1975. Raccogliendo articoli, recensioni, testi creativi realizzati negli stessi anni e pubblicati su libri a tiratura limitata, cataloghi e riviste quasi introvabili, il volume si pone come testimonianza di un’adesione contemporanea, immediata e reattiva da parte dell’autore, nei confronti di operazioni estetiche contestatarie. Ricerche d’avanguardia si organizzavano come scettiche obiezioni proprio nei confronti del prodotto finito, della stabilità della rappresentazione storicamente giustificata.

Di Vito Acconci viene esemplarmente descritta la tensione tra testo scritto e azione corporea. La parola poetica è intesa nella sua fisicità e questa accezione materialistica renderà coerente il passaggio dell’artista dalla scrittura all’attività performativa. L’articolazione semantica viene esplorata per ridurre il testo alla dimensione comportamentale dell’atto di scriverlo, emarginando ogni pretesa di analisi psicologica, verso una forma totalizzante di realismo linguistico. Il discorso, declinato in termini di praticità dei procedimenti compositivi, è svuotato di ogni flusso di coscienza e privato di ogni intenzionalità. Alieno di fronte alla volontà di comprensione e portato a livelli massimi di arbitrarietà, l’enunciato supera le convenzioni comunicative per raggiungere un livello plastico di fruibilità: l’atto verbale diventa irriconoscibile, svela tutti i meccanismi sociali e politici del linguaggio condiviso.
Le opere di Joe Tilson, George Brecht e Jannis Kounellis sono analizzate per comprendere le caratteristiche di una possibile metafisica oggettiva. Un’instaurazione di rapporti segreti tra brani del mondo, colti nella loro apparenza obiettiva, è presentata come se si trattasse di una macroscopica apertura dei sensi di fronte all’universo. Accentuando l’ambiguità tra aspetto naturale e livello simbolico della percezione di un’opera o di una performance, questi artisti tralasciano ogni tratto autobiografico per approdare a forme grafiche esterne, tautologicamente destinate ad impressionare l’occhio.
Il risultato è una regressione a partire dai significati industriali e pubblicitari per giungere a una riformulazione dell’immagine oggettivata, liberata da ogni valore aggiunto della società dei consumi, allontanata dalla meccanicità produttiva e accattivante degli individualismi contemporanei.
KA – Da Kounellis ad Acconci-Arte materia concetto 1960-1975
Mario Diacono
Editore: postmedia books
Pagine: 240
Data di pubblicazione: 2013
ISBN 9788874900923
Euro 19,00

Articoli recenti

  • Mostre

Tai Shani e Alice Visentin mettono in scena il mistero del quotidiano nella doppia personale da Giò Marconi a Milano

Tra ambienti spettrali ed espressioni pittoriche del quotidiano, Tai Shani e Alice Visentin mettono in scena l’illusione e l’onirico nella…

17 Novembre 2024 19:36
  • Mostre

Qualcosa che toglie il peso è in mostra alla Fondazione Merz di Torino

La Fondazione Merz inaugura la seconda parte della mostra "Qualcosa che toglie il peso che mantiene l’assurdità e la leggerezza…

17 Novembre 2024 10:30
  • Arte contemporanea

Gli schermi sono diventati le nostre barricate: il progetto pubblico del Bari International Gender festival

La mostra del Colectivo Democracia ospitata allo Spazio Murat per la decima edizione del Bari International Gender Festival, è un…

17 Novembre 2024 8:10
  • Mostre

L’occhio del secolo di Henri Cartier-Bresson a Rovigo

Palazzo Roverella espone fino al 26 gennaio 2025 “Henri Cartier-Bresson e l’Italia”, la più completa monografia incentrata sul rapporto tra…

17 Novembre 2024 0:02
  • Mercato

All’asta il capolavoro in scultura di Leonora Carrington

Un’opera che dà vita alle visioni ultraterrene dell'artista, in scala umana. "La Grande Dame" andrà in vendita da Sotheby’s, a…

16 Novembre 2024 20:14
  • Arte moderna

Ecco com’è la grande mostra su Matisse e il viaggio, in corso alla Fondation Beyeler di Basilea

Dalla Costa Azzurra alla “luce morbida” delle città del Marocco: la fondazione elvetica mette in mostra la produzione del pittore…

16 Novembre 2024 19:31