Ma chi è Lizzie Siddal e perché una rinomata scrittrice ha deciso di dedicarle un libro? Per definire quell’affascinante ragazza dai lunghi capelli rossi con un linguaggio contemporaneo, non sbaglieremmo affermando che la Siddal è stata la prima top-model della storia. Centocinquant’anni prima che l’efebica Kate Moss sovvertisse i canoni della bellezza classica con la sua inquietante e magrissima presenza, Lizzie Siddal nel 1849, ad appena vent’anni, veniva “scoperta” in un negozio di modista da un talent scout d’eccezione: il poeta irlandese William Allingham, amico di alcuni membri della neonata Confraternita Preraffaellita. Anche lei sovvertì con la sua strana bellezza i canoni estetici dell’epoca: era alta, troppo per essere considerata classicamente bella, esile, anzi magra, con grandi occhi ambrati e lunghi capelli color rame chiaro. Una ragazza dall’aspetto decisamente insolito e, per i dettami della moda vittoriana, davvero poco femminile con quel corpo lungo privo di curve e di morbidezze, per non parlare dei suoi capelli rossi naturali che all’epoca erano ancora guardati con sospetto da molta gente comune in quanto associati alle streghe e alla magia nera.
Lizzie comincia a posare per il pittore Walter Deverell, che la immortala nella sua tela più famosa ispirata alla dodicesima notte di William Shakespeare, quel quadro fu galeotto: i capelli di Lizzie, che Deverell trovava difficili da rendere in tutto il loro fulvo splendore, furono dipinti dall’amico Dante Gabriele Rossetti che poco dopo divenne il suo amante ufficiale. La carriera di “super-model” ante-litteram della Siddal era cominciata, divenne il volto più famoso dell’Inghilterra dell’epoca e Rossetti, che la elesse a sua unica musa ispiratrice e concubina, fece della sua esangue immagine dalla bellezza sospesa e malinconica l’incarnazione estetica del movimento preraffaellita.
La prima top-model della storia era la personificazione perfetta di quello stile androgino e velatamente malato esaltato sulle pagine di The Face dalla “fashion photographer” più cool della scena londinese anni Novanta, Corinne Day, e profeticamente definito “heroin chic” e, infatti, solo la dipendenza dagli oppiacei poteva dare ai grandi occhi della Siddal quell’enigmatica fissità stupita e inquietante che tanto affascinava il suo mentore e amante. Come la Kate “bad-girl” che, nonostante l’uso di droghe e l’amore tormentato con il rocker Pete Doherty, spopolava nelle pubblicità dei brand di lusso, la giovane Siddal, all’apice della carriera e della fama, entrava nel cono di una lunga agonia sentimentale, nove anni di sofferenze e fughe nel laudano, aspettando che il suo amante la sposasse, mentre Rossetti passava dall’adorazione compulsiva per quella musa perfetta al desiderio di libertà e di nuove relazioni meno complicate.
Una top model in un mondo ancora troppo maschilista, una rivoluzionaria dell’estetica femminile e dei costumi in un’epoca ancora dominata dai pudori borghesi, troppo difficile vivere per quella ragazza dalla bellezza diversa che a 33 anni, nonostante le nozze riparatrici con il suo pigmalione, minata dalle droghe e forse consumata dal mal sottile decise di togliersi la vita.
di Paola Ugolini
Titolo: Lizzie Siddal, il volto dei Preraffaelliti
Autore: Lucinda Hawksley
Editore: Odoya
Anno di pubblicazione: 2012
ISBN: 9788862881586
Pagine: 224
Prezzo: 16 Euro
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