Categorie: Libri ed editoria

Un libro al giorno. A che cosa serve l’arte di Hans Ulrich Obrist e Gianluigi Ricuperati

di - 16 Agosto 2023

A chi vive, lavora e sogna per l’arte capita spesso di porsi la domanda elementare quanto esistenziale: a che cosa serve l’arte? Un maestro che, nel corso del tempo, ha affinato l’arte di fare domande è Hans Ulrich Obrist, curatore di fama internazionale, attuale direttore delle Serpentine Galleries di Londra. Dagli anni Novanta, intervista architetti, scienziati, filosofi, artisti e scrittori, stabilendo con ciascuno di loro un dialogo vitale e costruttivo. Persona di acuta raffinatezza e spiccata intelligenza, durante i suoi viaggi è riuscito a creare un bagaglio esperienziale ricco ed eterogeneo, non smettendo mai di interrogarsi sul ruolo dell’arte contemporanea in un’epoca come la nostra, caratterizzata dall’ipervelocità e dall’iperconsumo. Attraverso una narrazione dickensiana, costellata da aneddoti personali, riflessioni filosofiche sulla vita e sull’arte e considerazioni sulla pratica curatoriale, Hans Ulrich Obrist nel suo ultimo libro, realizzato con Gianluigi Ricuperati, A cosa serve l’arte (edito da Marsilio, 2023) ci guida lungo un cammino tortuoso, ricco di vicissitudini e incomprensioni, successi, sbagli, cose non dette o non fatte, tenendo sempre a mente il fil rouge della sua narrazione: l’utilità dell’arte.

«L’arte è una forma di speranza», diceva Gerhard Richter. Frase che risulta essere molto cara all’autore poiché ritiene che la varietà dei linguaggi delle arti contemporanee costituisca una delle più confortanti forme di resistenza al progressivo uniformarsi dei modi di vivere. Se Richter riporta un importante spunto, il lavoro dello scrittore, poeta e saggista Edouard Glissant rappresenta, invece, lo strumento più importante presente nella «Cassetta degli attrezzi» di HUO. Glissant, nel corso della sua vita, ha identificato i temi cruciali della nostra epoca, tra cui la deriva omogeneizzante della globalizzazione che appiattisce le specificità locali, anche nell’arte. Inoltre, approda a una visione peculiare dell’utopia, reputandola non come un sogno irrealizzabile ma bensì come ciò che manca. Tuttavia, il mancante non è da considerarsi come un vuoto, ma l’aspirazione ad un orizzonte più ampio, impossibile da misurare, inconcepibile finché non viene annunciato. Il futuro è cambiamento e l’utopia non è un sogno, l’arte serve a concepire ciò.

Visualizza commenti

  • SALVARE LA SPERANZA DA PARTE DELL'ARTE ERA UNA CERTEZZA CHE SI E' DILEGUATA COLL'IMMONDA ARTE COEVA.

Articoli recenti

  • Cinema

Napoli-New York: il sogno americano secondo Gabriele Salvatores

Due "scugnizzi" si imbarcano per l'America per sfuggire alla povertà. La recensione del nuovo (e particolarmente riuscito) film di Salvatores,…

22 Dicembre 2024 9:00
  • Arte contemporanea

Sguardi privati su una collezione di bellezza: intervista a Francesco Galvagno

Il collezionista Francesco Galvagno ci racconta come nasce e si sviluppa una raccolta d’arte, a margine di un’ampia mostra di…

22 Dicembre 2024 8:20
  • Mostre

Dicembre veneziano: quattro mostre per immergersi nel dialogo culturale della laguna

La Galleria Alberta Pane, 193 Gallery, Spazio Penini e Galleria 10 & zero uno sono quattro delle voci che animano…

22 Dicembre 2024 0:02
  • Mostre

Bonhams ospiterà una mostra dedicata alla fotografa Lee Miller

Si intitola “Lee and LEE” e avrà luogo a gennaio in New Bond Street, negli spazi londinesi della casa d’aste.…

21 Dicembre 2024 22:22
  • Mostre

Lasciarsi toccare dal colore. La pittura di Ingrid Floss sbarca in Italia

Un'artista tanto delicata nei modi, quanto sicura del proprio modo d'intendere la pittura. Floss arriva a Genova in tutte le…

21 Dicembre 2024 18:30
  • Mostre

I gioielli e la poetica dell’abitare. La lezione di Andrea Branzi in mostra a Milano

10 Corso Como continua il suo focus sui creativi dell'arte, del design e della moda con "Andrea Branzi. Civilizations without…

21 Dicembre 2024 17:20