La mia scrivania in versione estiva prende una forma strana si popola di libri che, per un caso o per un altro, non sono rientrati nel traffico continuo del quotidiano lavorativo. Le letture estive sono quelle della dissipazione, della sospensione performativa, sono in fondo quelle che ogni lettore vorrebbe: leggere qualcosa che prima non esisteva. Qualcosa che innanzitutto non si sovrappone a nulla di esistente, ma accoglie frammenti di pensieri, visioni, parole già in azione che risuonano come qualcosa di assolutamente nuovo. È il caso di Eva virale. La vita oltre i confini di genere, specie e nazione di Angela Balzano pubblicato da Meltemi nella collana Culture radicali.
L’autrice è una ricercatrice, attivista eco/cyborg/transfemminista, ha tradotto in italiano saggi di Donna Haraway e Rosi Braidotti. In questa nuova avventura editoriale disegna una prospettiva originale di pensiero basata sulla conclamata consapevolezza che i deliri di colonizzazione marziana dei transumanisti alla Elon Musk non sono altro che la replica di pratiche estrattive che non generano e non si prendono cura della vita. Spostare l’asse verso derive tecnoscientifiche come la criogenesi, la pratica di congelamento dei corpi nell’attesa che la scienza, la tecnica possano rendere immortali non è che un modo di riproduzione del capitalismo patriarcale e suprematista. Soluzioni per pochi, ricchi, bianchi e il resto dei Sapiens si fottano.
Angela Balzano, con dovizia scientifica e etica, traccia una possibile salvezza della vita sulla Terra partendo da un superamento specista e aprendo il pensiero, l’azione alla presa d’atto che la vita è frutto di alleanze simbiotiche tra batteri, virus, piante, pesci, tra umano e non umano. Tutto è interconnesso orizzontalmente senza gerarchie preordinate. La vita è simbiosi, è frutto di collaborazioni, relazioni di tutto il vivente e non. Esseri dai caratteri diversi e molteplici cooperano per la riproduzione della vita. Un afflato vitale che scompagina le certezze classificatorie di Sapiens e la normatività capitalistica che tutto imbriglia in classe, genere, razza e considera la natura un’esternalità da sfruttare. Il pianeta come qualcosa che appartiene solo esclusivamente all’umano. Una deriva antropocentrica che minaccia di farci schiantare, estinguere se non iniziamo a cambiare i nostri modi di abitare, vivere su e con la Terra. Alla base del pensiero della Balzano c’è il compost, terreno composito, molteplice di riproduzione del ciclo vitale, spazio di straordinarie alleanze interspecie. E’ un invito a riflettere al di là delle bolle antropizzate. A guidarci in questo viaggio ci sono insieme all’autrice figure straordinarie di donne che hanno rivoluzionato la scienza e la nostra visione della vita come Lise Meitner, Lynn Margulis e tanti strani intrecci vegetali, animali. Chiudo questo invito alla lettura con un frammento tratto dal libro: «Ci scopriamo Eve virali perché siamo da sempre simbionti batterico virali siamo da sempre compost».
Una spietata riflessione sulle dinamiche sentimentali, sulla solitudine, sui meccanismi della persuasione: al Teatro Gobetti di Torino, Marta Cortellazzo Wiel…
In aggiunta ad un ricco programma educativo, il Museo del ‘900 annuncia due grandi esposizioni per il nuovo anno, tra…
Per mezzo secolo, Toscani ha mescolato ironia e dolore, bellezza e orrore, pubblicità e denuncia sociale. La totale frattura con…
Quattro modi di morire in versi: Majakovskij, Blok, Esenin, Pasternak. Contro il Kitsch e il relativismo imperante del nostro occidente-centrismo,…
Cappotti di piume, occhiali, gioielli, ma anche pezzi di design. Oltre 200 oggetti appartenuti alla trendsetter newyorkese potranno trovare presto…
Gioiello naturalistico e archeologico nel Golfo di Napoli, la piccola isola di Punta Pennata è stata messa in vendita ma…