Quali sono le logiche che dominano il complesso sistema dell’arte contemporanea? Come l’artista può resistere, esistere e affermarsi in questo scenario ostile? Il critico e curatore Marco Meneguzzo risponde a questi interrogativi nel suo nuovo saggio edito da Skira, Manuale di guerriglia artistica. Ovvero come restare vivi nel mondo dell’arte. Come il titolo lascia intuire, il testo presenta un vero e proprio vademecum di pratiche disobbedienti per avversare il sistema dell’arte e cambiarne le “regole d’ingaggio”. Come? Con azioni efficaci di guerriglia artistica.
Dopo aver pubblicato nel 2012 Breve storia della globalizzazione in arte (e delle sue conseguenze) e nel 2019 Il capitale ignorante. Ovvero come l’ignoranza sta cambiando l’arte, Marco Meneguzzo conclude con una trilogia il ciclo di saggi dedicati al sistema dell’arte del XXI secolo con un pratico volume che ne racconta, in tempo reale, le trasformazioni innescate dalla globalizzazione. Mentre il mercato e il sistema mediatico scalano le gerarchie assumendo una posizione sempre più coercitiva, è paradossalmente chi l’arte la produce a ritrovarsi privato del proprio potere contrattuale. L’autore dà infatti un volto alla figura che, più di tutte, si trova oggi in una posizione di subalternità: l’artista. Non più soggetto che determina le regole, piuttosto assoggettato a esse, l’artista può ribellarsi agli imperativi del mercato e riaffermare la propria indipendenza con un approccio mutuato dal lessico bellico, la guerriglia. In Manuale di guerriglia artistica. Ovvero come restare vivi nel mondo dell’arte, Meneguzzo incita alla disobbedienza con una chiamata alle armi rivolta alle nuove generazioni di artisti, un invito rinnovato anche attraverso l’immagine di copertina del volume che esibisce l’iconico Lanciatore di fiori di Bansky. Esponente di spicco della Guerrilla art, lo street artist originario di Bristol è erede simbolico delle grandi questioni affrontate dall’autore: apprezzato per la sua fame di rivoluzione, è stato protagonista di fervide critiche per i suoi rapporti ambigui con il tanto osteggiato mercato dell’arte.
Cambiare il sistema uscendone fuori o sovvertirlo dal suo interno? Come suggerisce la definizione in ambito militare del termine guerriglia – «tattica di guerra, condotta, con specifica conoscenza delle condizioni ambientali» – e come sottolinea anche l’autore, per intraprendere delle azioni tattiche di contrapposizione è necessario conoscere le regole del gioco (le «condizioni ambientali», appunto) e riappropriarsene con azioni di ribellione. Per questo forse, il saggio si rivolge anche a tutti coloro che meglio vorrebbero comprendere le trasformazioni che hanno investito il mondo dell’arte nell’epoca della globalizzazione perché, per disobbedire alle regole, ogni artista ha bisogno di una folta schiera di militanti. E Marco Meneguzzo, nelle oltre trecento esposizioni organizzate e curate in tutta Europa, sicuramente ha qualcosa da rivelare sui meccanismi che si interpongono tra arte, mercato e globalizzazione.
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potrei avere una copia cartacea della vs rivista.
GRAZIE
G.SANTI VIA GALLETTA 3P
S.LAZZARO DI SAVENA-40068 BOLOGNA
VI SAREI INFINITAMENTE GRATO.