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Un libro al giorno. Vicino al cuore selvaggio di Clarice Lispector
Libri ed editoria
Vicino al cuore selvaggio scritto dall’autrice brasiliana Clarice Lispector, viene pubblicato per la prima volta in Brasile nel 1944 quando l’autrice ha soltanto diciannove anni. La biografia della Lispector appare avvolta nel mistero, le notizie rese note più comuni parlano tutte della sua origine, giovane ebrea ucraina trasferita con i genitori piccolissima in America del Sud.
Il suo stile, sin dal primo libro pubblicato, scuote la critica per il suo talento e lo stile inconfondibile. L’autrice confessa di avere avuto fin da piccola una passione per l’invenzione delle storie e del creare personaggi che assumessero una vita propria lungo il corso della narrazione. Vicino al cuore selvaggio si presenta come una sorta di narrazione autobiografica in cui la Lispector racconta, con un linguaggio tipicamente evocativo, fatto di flussi di coscienza (non per niente è stata definita dalla critica brasiliana molto vicina nello spirito a scrittori come James Joyce e Virginia Woolf), le vicende della protagonista, Joana, dalla tenera età fino a quella adulta.
Il libro è diviso in due parti: la prima, in cui le vicende sono raccontate da una giovane Joana, probabilmente ancora bambina, alle prese già con il suo animo sensibile, malinconico, pensoso, e la seconda, costituita invece da episodi vissuti da una protagonista adulta, consapevole, la quale si trova ad affrontare quesiti profondi che hanno a che fare con l’animo, e quindi non facilmente risolvibili o immediatamente comprensibili, provocando in lei una condizione di crescente incertezza e disagio.
Entrambe le parti sono ricche di riferimenti ai luoghi della sua vita e alle persone che nel bene e nel male l’hanno segnata. Joana appare come una donna forte, sognatrice, indipendente, vittima a volte delle sue stesse passioni da cui cerca sempre di elevarsi, alla costante ricerca di emozioni e sensazioni forti. Spesso si assiste alla sofferenza di personaggi che non riescono a dare forma alle proprie idee e ai propri sentimenti, rischiando di rimanere vittime del loro stesso linguaggio.