Usa 1966 è la raccolta di una visione collettiva relativa a un periodo specifico nella storia statunitense, in particolare quella dell’architettura degli anni Sessanta. Fino a oggi, alcune delle foto presenti all’interno del libro edito da Humboldt Books, con testi di Maddalena Scarzella, Gabriele Neri e Maria Bottero, erano state pubblicate esclusivamente all’interno del numero 17 di Zodiac, la rivista fondata da Adriano Olivetti nel 1957. Le foto furono scattate dal quartetto composto da Umberto Riva, Hans Deichmann, Luisa Castiglioni ed Enzo Muzii nella primavera del 1966, durante la quale decisero di visitare le architetture più rivoluzionarie e emblematiche di Ludwig Mies van der Rohe, Louis Kahn e Frank Lloyd Wright. L’articolo su Zodiac, corredato dalle foto prodotte dal quartetto, prese vita grazie a Maria Bottero, moglie di Umberto Riva e redattrice della rivista olivettiana. L’articolo nasceva grazie all’interesse della Bottero maturato durante un viaggio in India, durante il quale rimase affascinata da alcuni edifici di Le Corbusier e folgorata da un campus universitario in costruzione disegnato da Louis Kahn.
Le impressioni del viaggio indiano furono pubblicate nel numero 16 di Zodiac. L’anno successivo Maria Bottero dedicò il numero 17 agli Stati Uniti, con particolare attenzione al lavoro di Frank Lloyd Wright e di Louis Kahn. Le foto del gruppo in visita negli Stati Uniti furono quindi essenziali nella pubblicazione, come testimonianza visiva dell’architettura americana.
Le immagini, di cui la maggior parte scattate da Umberto Riva, si concentrano sull’architettura urbana, in particolare sugli edifici progettati da Wright, soffermandosi su un’idea di architettura sociale e naturale. In alcune foto infatti sono gli stessi viaggiatori a comparire nelle immagini, mettendo in relazione il corpo umano con l’architettura ma viene evidenziato anche il rapporto degli abitanti con la politica e le vicende di attualità, sintetizzato nella foto che ritrae la corona commemorativa per la morte di Kennedy. Inoltre viene sottolineata la connessione con la natura che emerge dalle foto scattate durante il tragitto, nel passaggio da una metropoli all’altra: le capre in Texas e l’architettura naturale del cactus. Non manca la registrazione di un’architettura che potremo definire rurale, durante il passaggio in Arizona.
Il progetto fotografico ha un duplice intento: documentare le architetture americane, con la finalità di conoscerle e studiarle, e mostrare il rapporto uomo-ambiente, sviluppatosi in maniera differente rispetto all’approccio italiano. Lo scopo del Grand Tour dei quattro amici era quello di dare testimonianza dei centri urbani americani più importanti: San Francisco, Los Angeles, Phoenix, Dallas, Atalanta, Chicago, Philadelphia, New York e Boston. Il rigore delle foto di architettura mostra il lavoro dei più grandi architetti americani e di come tali edifici comunichino con il paesaggio urbano delle metropoli. L’essenzialità delle immagini ricorda la ricerca artistica di Bernd e Hilla Becher, che realizzavano i loro lavori negli stessi anni, per poter mostrare al pubblico uno spaccato dell’architettura industriale europea, dai cavalcavia alle torri idriche, fino agli stabilimenti produttivi, evidenziando la concordanza fra oggetto e spazio. Dall’altra parte, si dipana una riflessione che riguarda la sfera sociale e la differenza con i luoghi italiani.
La fine degli anni Sessanta è un momento di grande crescita e splendore per gli States ma è anche di transizione e cambiamento. È il periodo della contestazione, dell’assassinio Kennedy e dello sbarco sulla Luna, della guerra in Vietnam. Nell’ambito della ricerca, molti architetti iniziano a tramontare cedendo il passo a una generazione giovane, spinta da nuove idee. Architettura urbana, rurale e naturale si compenetrano nelle foto presenti nel libro e tale relazione sfocia inevitabilmente in una connessione tra l’uomo e il suo agire nel tempo.
Il libro è un piccolo scrigno, una testimonianza, fino a oggi quasi del tutto inedita, di uno spaccato della storia dell’architettura americana.
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