Arte in riserva ci dà appuntamento per il terzo anno consecutivo nel parco delle gole di San Venanzio, presso Raiano in provincia dell’Aquila, per incontrare il lavoro in residenza di Alessandro Cannistrà, Debra Solomon con Jaromil e Lorenzo Kamerlengo. L’edizione 2017 curata da Lucia Zappacosta indaga il rapporto tra uomo, arte e natura, attraverso una concezione ecosofico-sistemica del processo creativo.
Spesso le mostre allestite nei piccoli centri della regione escludono a priori la partecipazione emotiva degli abitanti e allora accade che la comunità si disinteressi e, di conseguenza, vanifichi quello che dovrebbe essere il punto di verifica delle finalità prime del lavoro in oggetto. Nel caso specifico, la permanenza degli artisti nel paese per vari giorni, nonostante gli ardui obiettivi, ha modificato l’anomalo fenomeno. L’impegno che questi hanno riversato nel trovare un contatto con i paesani e i loro racconti si è tradotto in una concreta condivisione al progetto da parte della collettività, favorendo così il risultato ultimo e soprattutto mettendo in luce un fondamentale: è sconsigliabile “confezionare” un pur perfetto “prodotto” prescindendo dal fattore partecipativo dei padroni di casa.
Lorenzo Kamerlengo, Sette Cime
L’effetto benefico-sinergico di questa convivenza ha permesso a Cannistrà, in un lavoro relazionale, di rendere compartecipi circa 400 persone. Singolarmente, in totale libertà, hanno lasciato un solco sulla tavola lignea da lui predisposta che, solo in seguito, ha accolto per ultima, la sua conclusione a base di fuoco e fumo. L’opera dal forte valore sociale riconferma la trascendenza evocativa che lo caratterizza in cui tecnica e forma sconfinano liberamente per restituirci un’immagine rispondente a un maturo registro concettuale ed estetico.
Le interdisciplinarità promosse, da una parte, dal duo Olandese Salomon e Jaromil, tra le organizzazioni sistemiche di conoscenza applicate a nuove visionarie associazioni tra mondo tecnologico e natura, e dall’altra dal lavoro di Kamerlengo, ispirato da un paesaggio modificato e modificabile attraverso l’azione in parte volontaria di tutti gli esseri viventi, o meglio, della materia tutta, concludono l’indagine sul territorio. All’unisono rovesciano la prospettiva antropocentrica inserendo l’uomo nell’ecosfera come parte del tutto in una relazione non più egemonica con il creato, ma paritetica, tra gli elementi che lo compongono, unitamente ad una possibile visione sistemica, rinnovabile, tra arte e natura.
Mariano Cipollini
Mostra visitata il 12 agosto
AiR arte in riserva
Alessandro Cannistrà
Debra Solomon e Jaromil.
Lorenzo Kamerlengo
Parco d’arte contemporanea gole di San Venanzio Raiano (l’AQ.)
Orari: visitabile tutto l’anno
Info: +39 320 023 19 37