Molteplicità di stili, spunti e contaminazioni. Sei artisti per un percorso in divenire, non privo di ostacoli.
All together now! è una mostra itinerante e in itinere, trasportata e che trasporta in luoghi differenti, materiali e artistici.
Il sestetto unisce generi apparentemente diversi, ma tutti tendenti alla ricerca di un punto di equilibrio, consapevoli che potrebbe non esistere affatto. Ancora una volta ci si trova di fronte a una produzione artistica antropocentrica, focalizzata sulle ansie dell’individuo, il materialismo delle espressioni e l’artificiosità della percezione.
In questa direzione, i volti deturpati di
Daniela Cotimbo riflettono, con la destrutturazione del collage fotografico, sulla futilità di ideali estetici inarrivabili, creando mostri contemporanei in cui la perdita di proporzione e armonia riflette la fragilità interiore. La stessa esaltazione della finzione e dell’artificio caratterizza le tinte fluo e i materiali vinilici delle immagini di
Francesca Suriano: feticci, pose estemporanee di giocattoli amaramente testimoni di fanciullezza. Il connubio tra gioco, colore e ansia esistenziale ritorna nei ritratti fumettistici di
Dario Molinaro, tra il serio e il caricaturale, enfatizzati dalla semplicità dei toni chiaroscurali a metà tra vignette satiriche intimiste e materiale di consumo mediatico e umano.
Simone Di Turo colpisce per la compiutezza del tratto stilistico, di forte impatto visivo grazie a pennellate di uomini disorientati, sperduti, quasi annientati nella tragicità, brillantemente confezionata da orizzonti accesi. In quegli omini risalta la mediocrità dell’umanità nelle azioni e nelle intenzioni, male di vivere descritto con fredda lucidità. Stessa consapevole incoscienza e abbandono all’immaginario ludico-mediatico per le opere cartooniane di
Raffaele Siniscalco, le cui figure forti del mondo ultraterreno si coniugano con l’utilizzo del mezzo digitale, medium espressivo di finzione e surrealismo tanto quanto i pupazzetti-giocattolini di design nella loro bidimensionalità.
Infine, le fotografie in movimento di
Veronica Terziarol, testimonianze di un reporter che non riesce a fare a meno del viaggio stesso, spunti e creazioni di luci e colori, connubi inaspettati e accostamenti suggestivi, appunti di viaggio come conoscenza dell’empirico ed esperienza multisensoriale, ma anche crescita interiore.
Sei stili per codificare un percorso di appropriazione della dimensione spaziale e identitaria. Una profonda ironia dal sapore pop unita a un senso della realtà e a una percezione disincantata dell’essere che quasi sfocia nel pessimismo. Il movimento dei pensieri e delle forme, l’attimo che si perde e l’irreparabile che non si può evitare. Nell’impossibilità d’incanalare il reale in una dimensione univoca, il senso del particolare fornisce un modello d’interpretazione che riunisce “tutti insieme”… adesso.