Il primo appuntamento della stagione invernale della Galleria Marconi di Cupramarittima propone un interessante confronto. E’ quello tra due artisti estremamente differenti alla ricerca di una radice comune delle loro poetiche.
Henry Walsh, giovane artista inglese che già nella scorsa stagione ha esposto nella galleria marchigiana, propone attraverso un lavoro dal ritmo incalzante una profonda analisi introspettiva: il gesto pittorico diventa la maniera per appropriarsi dell’immagine e metabolizzarla. Se prima l’oggetto della rappresentazione era lui stesso, ed il quadro rappresentava un diario intimo fatto di gesti e movimenti, questi lavori recenti rappresentano una evoluzione netta della sua poetica. La sua attenzione, infatti, non si
Massimiliano Miglierina si esprime, invece, attraverso la fotografia, proponendo un lavoro complesso e carico di significati simbolici. La web-cam diventa una sorta di appendice dell’artista, una sonda incaricata di scrutare le parti salienti dei corpi altrui per ottenere uno screening con cui costruire le sue sculture. Le foto vengono poi montate su supporti fustellati appositamente in modo da poter essere assemblati verticalmente fino a ricostruire il soggetto stesso.
Il risultato della collaborazione è una performance in cui i due artisti lavorano contemporaneamente sugli stessi modelli, applicando, ognuno i principi della propria poetica. È interessante notare che entrambi escono dalla logica del puro ritratto cercando attraverso il loro lavoro la rappresentazione di ciò che sta oltre l’immagine. C’è, inoltre, una forte componente mistica: in entrambi c’è la volontà di rappresentare in un certo senso la santità presente in ognuno di noi. Per definire una sorta di angelo metropolitano.
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