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17
giugno 2009
fino al 13.IX.2009 Pasqualino Rossi Serra San Quirico (an), Santa Lucia
marcheabruzzi
Incursione fra le ruvide asperità del Parco Naturale della Gola della Rossa e di Frasassi. Dove, al Polo Museale di Santa Lucia, fa capolino la luce tenera e sentimentale di un protagonista del Barocco. Pasqualino Rossi, fino a oggi inopportunamente trascurato...
Nel XVII secolo italiano, ricco quant’altri mai di geni artistici, d’incontri e incroci di arti della visione e della scrittura, ma anche di sconvolgimenti culturali e spirituali, la figura del veneto Pasqualino Rossi (Vicenza, 1641 – Roma, 1722) riceve finalmente degna consacrazione e doveroso riconoscimento.
Errabondo dalla patria in un primo tempo a Roma, alla blasonate corti delle famiglie nobiliari dell’epoca, dai Colonna ai Chigi, dai Pallavicini ai Doria Pamphilj, e successivamente nelle Marche, dove in massima parte vengono realizzare tele per gli edifici di culto.
Pasqualino Rossi non è certo pittore di primo rango in un periodo che annovera esponenti del calibro del Correggio e Annibale Caracci, nonché di Giuseppe Maria Crespi, illustre compagno in mostra insieme con artisti a lui contemporanei, tra i quali Antonio Amorosi, Pier Leone Gezzi e Monsù Bernardo. Ma Rossi è certamente fin dal principio personalità dotata di ragguardevoli capacità decorative, tali da consentirgli di raggiungere alti livelli espressivi nella pittura di genere e, in particolare, in quella a carattere aneddotico.
La mostra, interamente allestita con materiali ecologici, si sviluppa attorno a quaranta dipinti. Presenta una selezione di venti opere dell’artista, recuperate dai curatori dopo lunga ricerca tra raccolte e collezioni private e mai prima esposte, in un serrato confronto con altrettante tele dei principali protagonisti della scena europea del tempo.
Dopo il dispiegamento iniziale della mirabile tela della Deposizione di Cristo, emblematica di una tecnica pittorica che mira alla riproduzione di episodi sacri, rivisitandoli in termine di grazia emotiva e con un’accurata ricercatezza espressiva, il percorso espositivo seguita con una suggestiva sequenza di raffinati e preziosi dipinti, in cui a scene di quotidiana convivialità si alternano ulteriori sacre rappresentazioni.
Il tutto disegnato con un tratto di affascinante dolcezza sentimentale, di morbida e sofisticata iridescenza, capace di riprodurre raduni musicali, lezioni di cucito e musica, episodi biblici come in un evocativo racconto per immagini, che inebria il visitatore dalla prima all’ultima opera.
Non sontuosi ritratti, dunque, ma accattivanti gestualità, delicatamente accompagnate da sguardi di toccante intimismo. Che conducono alla scoperta di un artista che si muove disinvoltamente nel solco della pittura di genere con inattesa e sorprendente modernità.
Errabondo dalla patria in un primo tempo a Roma, alla blasonate corti delle famiglie nobiliari dell’epoca, dai Colonna ai Chigi, dai Pallavicini ai Doria Pamphilj, e successivamente nelle Marche, dove in massima parte vengono realizzare tele per gli edifici di culto.
Pasqualino Rossi non è certo pittore di primo rango in un periodo che annovera esponenti del calibro del Correggio e Annibale Caracci, nonché di Giuseppe Maria Crespi, illustre compagno in mostra insieme con artisti a lui contemporanei, tra i quali Antonio Amorosi, Pier Leone Gezzi e Monsù Bernardo. Ma Rossi è certamente fin dal principio personalità dotata di ragguardevoli capacità decorative, tali da consentirgli di raggiungere alti livelli espressivi nella pittura di genere e, in particolare, in quella a carattere aneddotico.
La mostra, interamente allestita con materiali ecologici, si sviluppa attorno a quaranta dipinti. Presenta una selezione di venti opere dell’artista, recuperate dai curatori dopo lunga ricerca tra raccolte e collezioni private e mai prima esposte, in un serrato confronto con altrettante tele dei principali protagonisti della scena europea del tempo.
Dopo il dispiegamento iniziale della mirabile tela della Deposizione di Cristo, emblematica di una tecnica pittorica che mira alla riproduzione di episodi sacri, rivisitandoli in termine di grazia emotiva e con un’accurata ricercatezza espressiva, il percorso espositivo seguita con una suggestiva sequenza di raffinati e preziosi dipinti, in cui a scene di quotidiana convivialità si alternano ulteriori sacre rappresentazioni.
Il tutto disegnato con un tratto di affascinante dolcezza sentimentale, di morbida e sofisticata iridescenza, capace di riprodurre raduni musicali, lezioni di cucito e musica, episodi biblici come in un evocativo racconto per immagini, che inebria il visitatore dalla prima all’ultima opera.
Non sontuosi ritratti, dunque, ma accattivanti gestualità, delicatamente accompagnate da sguardi di toccante intimismo. Che conducono alla scoperta di un artista che si muove disinvoltamente nel solco della pittura di genere con inattesa e sorprendente modernità.
gian paolo grattarola
mostra visitata il 9 maggio 2009
dal primo marzo al 13 settembre 2009
Pasqualino Rossi – La scoperta di un protagonista del Barocco
a cura di Anna Maria Ambrosini Massari e Angelo Mazza
Ex Monastero di Santa Lucia
Via Marcellini – 60048 Serra San Quirico (AN)
Orario: da martedì a domenica ore 10-13 e 16-20
Ingresso: intero € 5; ridotto € 3
Catalogo Silvana Editoriale
Info: tel. +39 0731880079; info@pasqualinorossi.info; www.pasqualinorossi.info
[exibart]