È cominciata anche la seconda mostra del ciclo proposto dalla Galleria Franco Marconi, questa è la volta di Angelo Armentano che trasforma la piccola galleria di Cupramarittima in un vero e proprio perimetro domestico, in una sorta di “casa”.
Oggetti e materiali recuperati dalla realtà industriale perdono il loro significato, la loro oggettualità per divenire altro da sé, si contestualizzano nello spazio con cui si confrontano per diventare metafora della loro stessa funzione.
Bocchettoni per l’aria, griglie enormi che ricordano quelle degli impianti industriali di areazione acquistano nello spazio neutro della galleria la valenza di finte finestre, di luogo di contatto tra un interno ed un finto esterno. L’oggetto “griglia” si spoglia quindi della sua funzione originaria, ma decontestualizzata si associa alla finestra che svolge la stessa funzione in un ambiente differente.
È proprio questa decontestualizzazione che spiazza ed incuriosisce lo spettatore ma che allo stesso tempo lo porta a riflettere su ciò che lo circonda. “Armentano ripensa e ridisegna lo spazio espositivo”(Daolio) Il luogo diventa egli stesso un punto di contatto, una “soglia” tra interno ed esterno tra perimetro domestico e mondo.
L’effetto installativo ed in un certo senso la volontà di gestire e di possedere lo spazio, non riveste soltanto le pareti.
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Gian Luigi Antonelli
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