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Fino al 15.VII.2001 Art Files – frontiere dell’arte digitale in Italia Pesaro, Pescheria
marcheabruzzi
Suggestioni presenti, passate e futuribili impresse su carte speciali ed alluminio creano uno scenario futuristico nello spazio classico della Pescheria...
di redazione
Sono passati trent’anni da quando si cominciarono a fare le prime sperimentazioni video, da quando quindi la continua evoluzione delle tecnologie ha instaurato un inarrestabile percorso che muove dalla videoarte sino all’arte digitale, all’utilizzo dei computer come nuovo mezzo espressivo, a volte, come nel caso della webart come nuovo supporto artistico. Ecco quindi che tra la fine del XX e l’inizio del XXI secolo il mezzo informativo, il plotter, i nuovi supporti di stampa diventano i nuovi pennelli, i nuovi colori, e le nuove tele per l’arte contemporanea.
A queste ultime sperimentazioni , a ciò che il critico Gianluca Marziani definisce “fotografia digitale”, viene dedicata Art Files , mostra del Centro per le arti visive della Pescheria di Pesaro. La mostra segue la sapiente curatela del direttore Ludovico Pratesi e di Costantino d’Orazio e rappresenta un punto decisivo sia per la città di Pesaro che per l’attività della Pescheria stessa.
Quindici giovani artisti di grande calibro, che hanno appunto scelto il mezzo digitale come mezzo espressivo, vengono proposti come l’ultima frontiera dell’arte digitale italiana, a rappresentanza di ciò e di coloro che ultime tendenze oggi diventeranno la “classicità di domani (Marziani) “
Cambiano i mezzi, ma non cambiano gli intenti, ciò che rimane nell’arte indipendentemente dal medium è quindi il messaggio interiore dell’artista stesso, spirituale, politico o provocatorio che sia. Ed è proprio questo messaggio che molte volte grazie al mezzo informatico, in un epoca di così grande diffusione degli home computer, di internet e quindi di straordinaria circolazione di immagini e di informazioni riesce ad amplificarsi quasi a dismisura.
Quindici giovani artisti perseguono quindi questa strada di confronto con il pubblico attraverso le nuove tecnologie. Tra questi, Matteo Basilé che con il suo forte impatto grafico trasforma suggestioni orientali in icone del XXI secolo, suggestioni che diventano caravaggesche, se pensiamo al “Narciso”di Stefano Cantaroni che attraverso il suo corpo e la manipolazione delle immagini rivisita le atmosfere del maestro barocco, o mostruose nelle opere di Giacomo Costa nella sua particolarissima visione/costruzione del paesaggio urbano contemporaneo. Particolarissima è poi anche l’indagine di Caterina Notte, che attraverso immagini fantastiche, che propongono accostamenti iperbolici quasi fiabeschi ed onirici riflette sul ruolo della donna contemporanea.
Art Files nel suo carattere di vasta panoramica sull’arte digitale italiana rappresenta quindi un appuntamento di indiscutibile fascino ed importanza sulla scena marchigiana sia per la scelta degli artisti che dimostra una forte attenzione nei confronti delle ultime tendenze dell’arte contemporanea sia per la qualità degli spazi e della curatela.
Partecipano ad Art Files: Basilé, Cantaroni, Cecchini, Chiara, Costa, Dafni&Papadatos, Fasoli, Gianvenuti, Monaci, Notte, Pareja, Perego, Scarponi, Tranquilli, Tubi.
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Mostra visitata il 16.VI.2001
Art Files – frontiere dell’arte digitale in italia – cura di Ludovico Pratesi e Costantino d’Orazio
Centro Arti Visive “Pescheria”
Corso XXI Settembre 186 Pesaro
Orario: 18.30-20.30 Chiuso il lunedì
Ingresso Libero
Catalogo Castelvecchi Arte
Info:0721387651
Tempo di visita: 30 min. ca.
CON IL CONTRIBUTO DI WIND
[exibart]
è possibile avere altre informazioni sull’opera di stefano contaroni?
L’immagine nell’articolo mi ha lasciato senza fiato.
Alfredo, direi che è un’icona molto classicheggiante…tutto questo entusiasmo non lo capisco.
Caro U.G.O, forse tu e Alfredo avete gusti differenti in più campi: probabilmente tu preferisci le modelle della Beercroft! E lui NO.
Caro Sebastiano, de gustibus non est disputandum, ovviamente… tuttavia io non amo soltanto le opere della Beecroft (le modelle posso al massimo dirti che sono carine, ma è un discorso ben diverso e ben più terra terra), ma anche le opere del passato. Credo che se certi riferimenti vengono utilizzati da un artista contemporaneo ci deve essere una qualche ragione, ragione che non ho colto nell’opera che ha entusiasmato Alfredo. E’ gradevole, non dico di no…ma tutto qua.Se poi qualcuno mi vuole spiegare la grandezza di uno stile così (apparentemente) anacronistico, gliene sarò molto grato.
Comunque sia, certi lavori sono interessanti. Non tutti! Interessante è anche l’allestimento.E l’idea del museo aperto è molto figa!
caro Alfredo,
ho lavorato alacremente insieme a Pratesi e D’Orazio alla mostra Art Files, quindi se vuoi sapere qualche cosa di più su Stefano Cantaroni puoi tranquillamente scrivermi all’indirizzo dell’Associazione Futuro, che ha organizzato la mostra. L’indirizzo è: futuro2000@tiscalinet.it
Un saluto e grazie a tutti per i commenti sulla mostra che tante pene e soddisfazioni mi ha provocato. Sabrina
Sabrina,
volevo scriverti una mail ma colgo l’occasione del tuo messaggio per complimentarmi riguardo all’idea di intervistare via mail gli artisti nel catalogo di ArtFiles. Il tutto rende la pubblicazione gradevole e fresca.
Peraltro ti confermo che in un sito web, come questo, è proprio così che si lavora. Sfruttando le possibilità della rete: sono dozzine le interviste agli artisti che abbiamo fatto via email.
Per quanto riguarda le informazioni chieste dal lettore magari scrivile qui piuttosto di darle via email. Magari potrebbero interessare ad altra gente in futuro. Scripta manent…
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