La mostra di Camerino è l’ultima di un ciclo di esposizioni che negli ultimi quattro anni hanno attraversato la regione Marche da Urbino, Fabriano, San Severino a Fermo. Si conclude così l’ampio progetto promosso dall’Assessorato Regionale alla Cultura, il cui tema, Le Marche dal Gotico al primo Rinascimento, ha visto impegnati studiosi e storici in ricerche, convegni e giornate di studio a partire dal 1998.
La mostra Il Quattrocento a Camerino ha riportato in luce una delle stagioni più felici per le arti figurative dell’intera regione, andando dunque ben oltre ad un limitato discorso di scuola pittorica locale. L’esposizione offre, infatti, un esaustivo spaccato della realtà artistica dell’epoca nel piccolo centro marchigiano, ma allo stesso tempo porta le tracce di quelli che erano gli orientamenti artistici in voga in tutti i principali centri della regione, e della comune dinamica che portò allo sfiorire di queste feconde stagioni, con il decadere delle loro Signorie.
I capolavori quattrocenteschi della scuola camerte
La mostra è elegantemente ospitata nel Convento di San Domenico; in particolare nelle sale a pian terreno, una soffusa illuminazione zenitale e le architetture – create appositamente per contenere alcune opere – offrono una coinvolgente ambientazione ai visitatori. Si possono, inoltre, ammirare per la prima volta alcuni capolavori locali che furono purtroppo allontanati dalla loro sede primitiva. Lo sforzo di far pervenire opere da diversi musei italiani e stranieri assume, dunque, un valore simbolico e mette in evidenza il grave problema delle dispersioni e del depauperamento di opere d’arte che le Marche hanno fortemente subito.
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Complimenti vivissimi allo storico d'arte Fabio Marcelli.