Ultima mostra per il ciclo “Panorama Italiano” proposto dalla Pescheria sotto la direzione artistica del noto critico e curatore Ludovico Pratesi. “House” rappresenta la fine di un programma espositivo che ha portato nelle Marche, da febbraio ad oggi, grandi nomi della giovane arte italiana in un processo di sensibilizzazione alle ultime tendenze artistiche della nostra, forse un po’ sonnolenta, realtà locale.
Come dimostra il titolo stesso della mostra la casa è il tema portante dell’esposizione, non in quanto soggetto delle opere ma in quanto luogo fondamentale, familiare e quotidiano della nostra esistenza, una realtà con cui gli artisti si misurano dandogli il senso più ampio di “confine dell’identità” (Micaletti), la casa diventa infatti luogo di scambio e di contatto tra interno ed esterno, tra pubblico e privato.
La ex-chiesa del Suffragio diventa luogo fisico della prima parte della mostra. Un’ampia sala illuminata a giorno è lo scenario con il quale si misurano gli artisti. Il luogo stesso suggerisce l’idea di casa: il centro è dominato dall’installazione di Perino&Vele “Senza Titolo (Discarica)”, un improbabile salotto, fatto tutto di carte trattate, un salotto instabile, poltrone divelte che combattono con un pavimento/materasso. Volgendo lo sguardo alle pareti si vedono i “quadri” appesi, che perdono la loro valenza puramente decorativa diventando parte di una più complessa azione concettuale. Le finestre “Windows” di Marco Neri, l’opera “Vetro” di Francesco de Gennari, le foto digitali di Loris Cecchini “Pause in Background” dove l’artista si lascia inghiottire da oggetti quotidiani quali un lavandino ed una lavatrice, rappresentano una riflessione personale degli artisti nei confronti della loro quotidianità.
La casa passa poi dall’essere luogo fisico a luogo della coscienza, cercando una dimensione ancora più intima, una rarefazione del significato che si esplica anche attraverso la “rarefazione” della tecnica portando l’opera a perdere la propria corporeità, come dimostrano i video di Bianco&Valente e di Diego Perrone.
Il contrasto tra luogo pubblico e luogo privato si concretizza nella scelta della curatrice Antonella Micaletti di allestire la seconda parte della mostra nella propria abitazione. Un luogo privato, intimo appunto, dove viene proiettato il video “Gorin” di Nada Cingolati, che ritrae il suo Alano lento e sublime sul divano della sua casa di Recanati.
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ma che bellino cecchino nel lavandino...heheheheeheheh
Già, nella lavatrice...pubblicate la foto!
E non l'hai visto nella lavatrice....