A quasi anno esatto dalla sua apertura con la personale di Luca Sguanci, dopo le piacevoli divagazioni estive, la Galleria Alidoro torna a confrontarsi con il panorama pesarese. Uno spazio splendidamente essenziale, ricavato in un antico palazzo, mette in risalto le “sculture di carta” di Barbadoro.
Già dal titolo dell’esposizione Come se nulla fosse traspare il carattere di leggerezza proprio della carta e insito nelle opere stesse, un materiale a noi così comune, tanto da passare praticamente inosservato; è all’introduzione di Paolo Teobaldi che è stato affidato il compito di ricordarci alcuni degli usi più insoliti e bizzarri che sono stati fatti della carta di giornale nel passato, dalla sua funzione “antivento” per i ciclisti che si infilavano il foglio sotto la maglia prima della discesa a quella dei “cappelli” da muratore che in una “mossa” diventano barchetta.
Ma tra tanti, come suggerisce appunto Teobaldi, che il giornale si limitano ancora a leggerlo c’è Barbadoro che ne fa un utilizzo creativo, impastandolo ad acqua e colla il classico quotidiano che siamo abituati a vedere in foglio si trasforma in splendide sculture.
L’effetto, gia di per sé particolarissimo, viene accentuato dal video Ritratti al Volo realizzato per l’occasione da Mauro Caramanica, in cui le sculture di Barbadoro prendono vita, si muovono e si inseguono all’interno di uno spazio digitale più o meno riconoscibile.
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