Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
13
luglio 2010
fino al 22.VIII.2010 Fortunato Depero Falconara Marittima (an), Palazzo Pergoli
marcheabruzzi
Depero nelle opere dell’immediato periodo post-americano. Dove rivive un senso di disincanto che attenua ma non cancella il tratto vitale del suo astrattismo futurista. L’omaggio marchigiano...
Nell’anno in cui, fra le più
importanti celebrazioni, l’attenzione viene rivolta anche al 100esimo anniversario
della pubblicazione del Manifesto della pittura futurista, il Centro per la Documentazione dell’Arte Contemporanea
di Falconara Marittima sceglie di dedicare – dopo quella di Sante Monachesi
– una mostra a Fortunato Depero (Fondo,
Trento, 1892 – Rovereto, 1960). Anima lucida, ironica ed eclettica del secondo
Futurismo che più d’ogni altro, forse, ha interpretato le indicazioni del
movimento con una particolarità del tutto personale.
Un artista completo,
interdisciplinare e internazionale, la cui prestigiosa attività non può certo
essere circoscritta al solo abito della pittura, essendo stato anche autore di
icone che, con la conversione nella grafica pubblicitaria, sono divenute
patrimonio della memoria visiva del Novecento. Basti pensare – una su tutte –
alla famosissima bottiglietta del Bitter Campari, da lui ideata nel 1932 e
sopravvissuta nella sua tradizionale forma conica sino ai giorni nostri.
Pur facendo leva su un ridotto
numero di opere, l’evento affronta l’analisi dell’autore in maniera del tutto
adeguata: promuove un livello di conoscenza specifico della sua produzione
artistica e ne traccia un’accurata contestualizzazione.
Il percorso espositivo prevede la
presenza di cinque grandi dipinti a olio realizzati fra la metà degli anni ‘30
e la metà degli anni ‘50. Periodo in cui l’arte di Fortunato Depero – dopo il
rientro dagli Stati Uniti, dove aveva collaborato con riviste quali Vogue e teatri come il Roxy – appare pervasa da una forte
sensazione di disincanto, dalla piega amara di un sorriso malinconico che
raffredda sulla tavolozza i colori dell’entusiasmo pregresso.
Si tratta di dipinti provenienti
dal Mart di Rovereto, in particolare proprio dalla riaperta Casa d’Arte
Futurista Depero, quali Coleottero veneziano, che avvicina ironicamente la gondola come mezzo di locomozione alle
auto, definite “metallici coleotteri, laccati, silenziosi in velocità”; Cavalli all’abbeveratoio, dove architetture paesane e figure di animali si
compenetrano fra tinte smorzate e gli elementi naturali vengono riletti alla
luce di un rinnovato macchinismo; Cavalli sulla corda, che vede gli animali divenire personaggi di un
teatro plastico; Iride nucleare di gallo, in cui l’attenzione per le anatomie naturali si piegano a un’estetica
rielaborata secondo le esigenze del linguaggio della grafica pubblicitaria; Ginnastica
mattutina, che segna la
solidificazione del moto del corpo-automa e la perdita d’ogni accento di
dinamismo.
Completano l’esposizione,
all’interno delle sale di Palazzo Pergoli, cinque opere grafiche composte in
epoche diverse, che hanno il pregio di ampliare tematiche e tecniche, rivelando
ancor di più l’originalità e il significato portante nella modernizzazione dei
processi culturali di cui Depero fu artefice di assoluto rilievo.
importanti celebrazioni, l’attenzione viene rivolta anche al 100esimo anniversario
della pubblicazione del Manifesto della pittura futurista, il Centro per la Documentazione dell’Arte Contemporanea
di Falconara Marittima sceglie di dedicare – dopo quella di Sante Monachesi
– una mostra a Fortunato Depero (Fondo,
Trento, 1892 – Rovereto, 1960). Anima lucida, ironica ed eclettica del secondo
Futurismo che più d’ogni altro, forse, ha interpretato le indicazioni del
movimento con una particolarità del tutto personale.
Un artista completo,
interdisciplinare e internazionale, la cui prestigiosa attività non può certo
essere circoscritta al solo abito della pittura, essendo stato anche autore di
icone che, con la conversione nella grafica pubblicitaria, sono divenute
patrimonio della memoria visiva del Novecento. Basti pensare – una su tutte –
alla famosissima bottiglietta del Bitter Campari, da lui ideata nel 1932 e
sopravvissuta nella sua tradizionale forma conica sino ai giorni nostri.
Pur facendo leva su un ridotto
numero di opere, l’evento affronta l’analisi dell’autore in maniera del tutto
adeguata: promuove un livello di conoscenza specifico della sua produzione
artistica e ne traccia un’accurata contestualizzazione.
Il percorso espositivo prevede la
presenza di cinque grandi dipinti a olio realizzati fra la metà degli anni ‘30
e la metà degli anni ‘50. Periodo in cui l’arte di Fortunato Depero – dopo il
rientro dagli Stati Uniti, dove aveva collaborato con riviste quali Vogue e teatri come il Roxy – appare pervasa da una forte
sensazione di disincanto, dalla piega amara di un sorriso malinconico che
raffredda sulla tavolozza i colori dell’entusiasmo pregresso.
Si tratta di dipinti provenienti
dal Mart di Rovereto, in particolare proprio dalla riaperta Casa d’Arte
Futurista Depero, quali Coleottero veneziano, che avvicina ironicamente la gondola come mezzo di locomozione alle
auto, definite “metallici coleotteri, laccati, silenziosi in velocità”; Cavalli all’abbeveratoio, dove architetture paesane e figure di animali si
compenetrano fra tinte smorzate e gli elementi naturali vengono riletti alla
luce di un rinnovato macchinismo; Cavalli sulla corda, che vede gli animali divenire personaggi di un
teatro plastico; Iride nucleare di gallo, in cui l’attenzione per le anatomie naturali si piegano a un’estetica
rielaborata secondo le esigenze del linguaggio della grafica pubblicitaria; Ginnastica
mattutina, che segna la
solidificazione del moto del corpo-automa e la perdita d’ogni accento di
dinamismo.
Completano l’esposizione,
all’interno delle sale di Palazzo Pergoli, cinque opere grafiche composte in
epoche diverse, che hanno il pregio di ampliare tematiche e tecniche, rivelando
ancor di più l’originalità e il significato portante nella modernizzazione dei
processi culturali di cui Depero fu artefice di assoluto rilievo.
articoli correlati
Mendini
a Casa Depero
Depero
e il Campari
L’apertura
della Casa roveretana
gian paolo grattarola
mostra visitata il 5 giugno 2010
dal
5 giugno al 22 agosto 2010
FuturDepero. Un artista del
secondo Futurismo
a cura di Silvia Cuppini e
Stefano Tonti
Palazzo Pergoli
Piazza Mazzini, 1 – 60015 Falconara Marittima (AN)
Orario: martedì e giovedì ore 9.30-18.30; venerdì ore 9.30-13.30; sabato e
domenica ore 16.30-19.30; gli altri giorni su prenotazione
Ingresso libero
Info: tel. +39 0719177522; info@artescooperativa.com
[exibart]