Dopo la breve pausa estiva il Centro per le Arti Visive della Pescheria riprende l’attività espositiva con la mostra personale di Giuseppe Penone (Garessio, 1947), noto maestro dell’Arte Povera. Una mostra davvero particolare se si pensa che rappresenta un piccolo estratto della più grande retrospettiva che verrà presentata al Centre Pompidou Parigi nel corso del 2004.
Lavori storici risalenti alla fine degli anni Settanta, accostati ad opere inedite, popolano il suggestivo spazio circolare della settecentesca chiesa della Maddalena, la raffinata
È il cervello umano ad essere il protagonista indiscusso. Diventando di volta in volta oggetto delle acute intuizioni dell’artista che ne assimila l’evoluzione, le forme, le funzioni alla natura circostante. Così è lo stesso cervello ad accogliere i visitatori nella sala. E’ rappresentato da un’enorme struttura di metallo ondulato che sinteticamente ne ricorda le linee primarie, retta al centro da un tubo a forma di ipsilon pieno di terra, simbolo della natura, che nell’interpretazione dell’artista diventa origine dei pensieri.
Lo stesso concetto di natura, come elemento atavico, torna nelle grandi tele disposte a cerchio attorno alla struttura metallica dove le vene che irrorano di ossigeno il cervello si sovrappongono alle fronde degli alberi.
Penone propone quindi un rapporto intenso tra uomo e ambiente circostante, un
Ma l’aspetto fondante rimane la convinzione che non è la Natura ad imitare l’Arte, ma l’Arte ad assumere l’identità della Natura. Come succede in Essere Fiume, un’opera certamente esplicativa del suo atteggiamento artistico. L’artista raccoglie una pietra sul greto di un torrente, poi risale fisicamente il corso d’acqua fino alla sorgente, qui preleva un altro pezzo di roccia scolpendolo e levigandolo fino a farlo diventare identico a quello precedente. Nel momento in cui esprime la sua forza creatrice l’uomo diventa fiume.
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