12 gennaio 2004

fino al 25.I.2004 Marco Memeo Pesaro, Galleria Alidoro

 
Una pittura iperreale dai toni freddi e distanti. Il racconto di periferia urbana fatto moduli costruttivi ripetuti all’infinito. Una poetica urbana che esprime i turbamenti del paesaggio metropolitano...

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Prosegue la programmazione della stagione espositiva per l’anno in corso alla Galleria Alidoro di Pesaro. L’oculato monitoraggio del panorama contemporaneo, che si snoda attraverso le mostre di giovani artisti operanti in campo internazionale, incontra l’estetica post-industriale del quotidiano proposta dalla pittura fotografica dell’abile mano di Marco Memeo. Le delicate tele a olio, che rappresentano inediti incisi di terminati discorsi architettonici, si presentano come irreali finestre di una familiare periferia urbana, aperte sulle pareti della galleria. L’affascinante percorso per le strade deserte di una città apparentemente disabitata nella quale la presenza dell’uomo si avverte ancora più incisiva, nasconde in realtà un bisogno tassonomico di raccogliere e codificare quei segni, ormai consueti nei luoghi della nostra memoria, per servirsene ricomponendoli in un discorso dal diverso significato.
L’immagine che in un primo istante si fa paesaggio diviene così oggetto affettivo, espressione di un riscontrato disagio ormai superato di cui rimane soltanto un vivo scolpito ricordo. I volumi scanditi, scultorei e igenizzati dalle polveri malefiche stratificate dal respiro periferico della nostra civiltà, ci trasportano in un’iperrealtà metafisica che inevitabilmente dobbiamo Marco Memeo completare e nella quale ci sentiamo per tanto attrarre e accogliere. Un non luogo certo familiare e rassicurante dove si svolgono azioni e processi che pur sfuggenti e indomabili siamo in grado di poter affrontare. In fondo cos’è il paesaggio, specialmente quello urbano, (se non) un luogo da abitare e da strutturare… un terreno di confronto, un luogo da guardare, e da contemplare con cui entrare in rapporto estetico (Marco Memeo)?
In questo mutato e dilatato panorama simbolico ognuno può cercare e trovare le proprie risposte. Il disagio finirebbe per metterci a nostro agio affacciati a queste affascinanti finestre, se non fosse per quella luce, quella strana aria di tramonto informatico che ci appare a poco a poco come monito e segnale di attenzione che si pretende crescente. Un freddo campionario cromatico, che finisce per dimostrarsi un facile, ma inefficace anestetico che risveglia inesorabili i colori mancanti ad un ipotetico quanto improbabile “Cielo sopra Torino”.

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Marco Memeo – Galleria Alidoro e Opera Buffa, via della Ginevra, (centro storico) Pesaro. Testo di Luca Panaro. Orario: dal lunedì al sabato 16.30-19.30, chiuso la domenica. Ingresso libero Info 3391462419.

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