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23
novembre 2007
fino al 25.XI.2007 Alessandro Bellucco Cupra Marittima (ap), Franco Marconi
marcheabruzzi
L’amore, la passione, il frenetico movimento. Ma anche l’immobilità, la sosta, la distensione. Lo spazio espositivo è pervaso dalle forze cosmiche che animano e dominano le figure rappresentate. Nella costante lotta tra vita e morte...
Da una massa evidente, dotata di un cromatismo intenso, l’artista plasma le sue figure. La sola concessione dell’aggiunta dei toni chiari consente a queste presenze di emergere da un fondo di bianco assoluto. Un procedimento tecnico che fa assimilare il processo di creazione di Alessandro Bellucco (Torino, 1970) a quello di uno scultore, per l’evidenza plastica espressa nelle sue opere. Ma non è materia quella da lui utilizzata, è colore. E di questa sostanza, dell’olio, l’artista ha un assoluto rispetto. Non lo utilizza come fosse materia inerte, ma lo lascia vivere liberamente, facendolo disporre sulla tela con pennellate fluide, dai contorni sfumati, dando all’immagine un chiaroscuro graduale, che rende la pelle con naturalezza e imponente la consistenza delle carni.
Con Essitam – Ipotesi Occidentale, secondo appuntamento di Con te o senza di te, la nuova stagione espositiva della Galleria Franco Marconi termina un progetto iniziato dall’artista nel 2005. Articolato in tre mostre, Milano, Roma e questa attuale di Cupra Marittima, Ipotesi Occidentale ha quale unico protagonista l’uomo. Bellucco insiste sulla figura umana, maschile, femminile, esibendo il corpo nudo senza filtri, senza idealizzazioni. Inevitabilmente, ciò che abbiamo di fronte ci riguarda in modo diretto, poiché in qualche modo stiamo guardando noi stessi. La figura, infatti, appare senza interferenze, posta su un fondo bianco privo di coordinate spazio-temporali. E lo spettatore viene messo davanti a un confronto immediato, come in uno specchio dove fissiamo la nostra immagine riflessa.
Un procedimento che necessariamente si realizza nel momento in cui osserviamo l’opera, dando a questa un senso di assoluta contemporaneità. Il significato verrà a modificarsi in base all’occhio di chi guarda l’immagine. Comunicando sempre e soltanto lo stato presente, portando con se tutta l’incertezza dell’uomo e dei tempi.
Un confronto con l’individuo che l’artista non utilizza solo verso lo spettatore, ma attua anche con gli artisti del passato, costantemente riprendendo soggetti e temi che altri prima di lui hanno analizzato. Motivi e interessi che Bellucco ha scoperto in se stesso, scegliendo poi di accostare il suo punto di vista a quello dei grandi che lo hanno preceduto, da Courbet a Matisse a Witkin.
In Essitam – Ipotesi Occidentale, dove il titolo della mostra diventa anche quello di ogni singola opera, l’artista presenta due grandi tele, già esposte nelle tappe precedenti del progetto, e un trittico realizzato appositamente per questo spazio. All’ingresso è una sorta di rilettura della Danza di Matisse, di fronte alla quale si dispongono una serie di corpi, da quello disteso di una donna a un uomo, a una coppia. Nelle tre tele, il busto di un uomo, con le gambe piegate, occupa l’intera superficie, evidenziando nella posa come l’autore utilizzi quale referente l’immagine fotografica.
Stati della materia, moto, quiete, azione, stasi vengono analizzati da Bellucco componendo, in questa mostra, una grande e simbolica rappresentazione dell’esistenza.
Con Essitam – Ipotesi Occidentale, secondo appuntamento di Con te o senza di te, la nuova stagione espositiva della Galleria Franco Marconi termina un progetto iniziato dall’artista nel 2005. Articolato in tre mostre, Milano, Roma e questa attuale di Cupra Marittima, Ipotesi Occidentale ha quale unico protagonista l’uomo. Bellucco insiste sulla figura umana, maschile, femminile, esibendo il corpo nudo senza filtri, senza idealizzazioni. Inevitabilmente, ciò che abbiamo di fronte ci riguarda in modo diretto, poiché in qualche modo stiamo guardando noi stessi. La figura, infatti, appare senza interferenze, posta su un fondo bianco privo di coordinate spazio-temporali. E lo spettatore viene messo davanti a un confronto immediato, come in uno specchio dove fissiamo la nostra immagine riflessa.
Un procedimento che necessariamente si realizza nel momento in cui osserviamo l’opera, dando a questa un senso di assoluta contemporaneità. Il significato verrà a modificarsi in base all’occhio di chi guarda l’immagine. Comunicando sempre e soltanto lo stato presente, portando con se tutta l’incertezza dell’uomo e dei tempi.
Un confronto con l’individuo che l’artista non utilizza solo verso lo spettatore, ma attua anche con gli artisti del passato, costantemente riprendendo soggetti e temi che altri prima di lui hanno analizzato. Motivi e interessi che Bellucco ha scoperto in se stesso, scegliendo poi di accostare il suo punto di vista a quello dei grandi che lo hanno preceduto, da Courbet a Matisse a Witkin.
In Essitam – Ipotesi Occidentale, dove il titolo della mostra diventa anche quello di ogni singola opera, l’artista presenta due grandi tele, già esposte nelle tappe precedenti del progetto, e un trittico realizzato appositamente per questo spazio. All’ingresso è una sorta di rilettura della Danza di Matisse, di fronte alla quale si dispongono una serie di corpi, da quello disteso di una donna a un uomo, a una coppia. Nelle tre tele, il busto di un uomo, con le gambe piegate, occupa l’intera superficie, evidenziando nella posa come l’autore utilizzi quale referente l’immagine fotografica.
Stati della materia, moto, quiete, azione, stasi vengono analizzati da Bellucco componendo, in questa mostra, una grande e simbolica rappresentazione dell’esistenza.
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cristina petrelli
mostra visitata il 28 ottobre 2007
dal 28 ottobre al 25 novembre 2007
Alessandro Bellucco – Essitam (ipotesi occidentale)
a cura di Piera Peri
Galleria Franco Marconi
Corso Vittorio Emanuele, 70 – 63012 Cupra Marittima (AP)
Orario: da lunedi a sabato ore 16.30-20
Ingresso libero
Info: tel. +39 0735778703; galmarconi@siscom.it; www.siscom.it/marconi
[exibart]
Je suis heureuse de voir que la peinture de Alessandro Belluco se place si bien dans l’espace terrestre et theatrale,que on pense que il a trrouvé la vrai forme de faire l’assemblage entre la peinture et l’instalation.
J’ai bien aimer.
Merci!
Maria João Franco