Tre artisti a confronto: tra di loro, con il suggestivo spazio che li ospita e infine con sé stessi, per fare il punto sul proprio lavoro. Tre appuntamenti d’arte che trovano perfetto collocamento nell’Antica Fabbrica Laterizi di Serra Dè Conti, splendido esempio di architettura industriale e – grazie al restauro conservativo promosso dall’azienda Linea Marche- nuovo spazio per l’arte contemporanea, destinato a rivitalizzare il territorio marchigiano. Un’iniziativa che è stata realizzata grazie ad una proficua e rara sinergia tra pubblico e privato. Tra gli autori coinvolti ve ne sono alcuni che hanno fatto la storia dell’arte in Italia come Pozzati, Pierelli e Cavalli. Tutti con particolari ed evidenti legami con le Marche.
Ad aprire questa serie di appuntamenti le Costellazioni di Patrizia Molinari che, disposte in un suggestivo percorso quasi sotterraneo, emergono dal buio come frammenti luminosi memori di lontane civiltà. Luci palpitanti che disegnano sporadiche l’alfabeto di un universo ancora in contatto con la terra, ma che non ha voce ma solo e soprattutto visività. Poi le opere minimali di Attilio Pierelli, i cui effetti ottici uniscono la plasticità delle forme leviate alla forza manuale dell’uomo. I suoi giochi di illusione provocati nella materia aprono spazi infiniti eppure inesistenti, se non come effetto percettivo. Le sue Planche Inox rispecchiano di fatto lo spettatore includendolo in un iperspazio magico ed enigmatico. Infine –a conclusione di questa prima serie di eventi- le opere di Giovanni Termini che, con ironico disincanto, rileggono in chiave concettuale il mondo contemporaneo nella sua dimensione più fisica ed esistenziale.
Il percorso di Tre di Tre proseguirà con un programma che riserva ancora altri importanti nomi dell’arte italiana ed internazionale: da Concetto Pozzati –che presenterà per l’occasione il suo ultimo ciclo di carte e pitture, concepito come riflessione sul tema impegnato delle torture– a Carlo Cecchi; dai video di Mario Sasso alla fotografia di Giuseppe Cavalli.
Insieme e a stretto confronto con l’opera di interessanti giovani come Alessandro Scarabello e Sergio Marcelli. Senza dimenticare l’intervento conclusivo di Anna Barth, performer berlinese che si confronterà con un luogo inedito per l’arte –qual’è questo dell’Antica Fornace– denso di contenuti storici e simbolici.
vanessa caprari
mostra visitata il 3 giugno 2006
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