S’infilano negli angoli della città, occhieggiano dalla monotona fisionomia di strutture portuali, trascinano in un’esperienza di evasiva ma profonda coscienza. Si tratta delle opere della mostra
Pop Up!, in realtà un vero e proprio festival di appuntamenti promosso da Mac – Manifestazioni Artistiche Contemporanee, per riprendere un discorso mai interrotto sulla Pop & Street art.
Dopo l’edizione del 2008, che ha lasciato segni visibili d’un possibile dialogo fra arte e vita, quest’anno artisti come
Blu,
Ericailcane,
Malleus,
Teresa Sdralevich,
Sten&Lex e
Wk Interact sono chiamati a trasformare il paesaggio urbano, rivendicando una visibilità di luoghi e forme espressive. Così il poster, mezzo privilegiato d’una comunicazione immediata, diviene il tramite per restituire una visione a volte stridente e di certo beffarda di una realtà altrimenti indigesta, se non ignorata.
Alla Mole Vanvitelliana, il primo evento.
Le Dernier Cri fagocita senza remore, con un linguaggio vicino all’Art Brut, scene di vita quotidiana restituite in forma grottesca, deformate con ottica espressionista. Il collettivo nato a Marsiglia coinvolge oggi artisti di tutto il mondo che – fra illustrazioni, comics, influenze musicali hardcore e noise – mescola la vivacità del pop e dei fumetti, colori accesi e segni infantili con la più spietata violenza. Una sorta di strisciante brutalità, uno squarcio improvviso che costringe alla riflessione, mostrando corpi straziati, ominidi primitivi, osceni giardini delle delizie trasformati in immagini degne del Grand Guignol.
Lo stesso stridente attrito caratterizza le opere di
Paper Resistance, esposte nel Padiglione dei retari presso la Cooperativa dei pescatori. Qui l’ambientazione – le reti lasciate a terra, gli odori marini – si uniscono ai lavori dell’artista bolognese e ai numerosi poster arrivati da tutto il globo in risposta all’invito del Mac alla convention di Poster Art
Mi Manifesto.
Il rigore formale, il segno pulito e misurato di Paper Resistance rivela una superficie d’ironica e agguerrita critica sociale, creando un singolare dialogo di persistenti memorie fatte di lavoro duro, manuale, come testimone della lotta continua tra uomo e mare, che è anche opposizione dell’arte alla conformità. Mentre le opere di
William Vecchietti, affisse sulle porte dei magazzini, sono un invito ad aprire occhi e cuore a una redentrice trasformazione.
È così che, passeggiando fra gli archi del centro, s’intravedono i manifesti ideati dagli studenti delle scuole per il contest, e davanti al Mercato ittico s’incontrano le balene fuggite dal Museo, (è installazione di
Andreco), segno di un percorso inedito: quello del cetaceo verso il suo habitat naturale e dell’arte alla ricerca di nuovi spazi per comunicare. Di cui
Pop Up!, ancora una volta, promette di farsi portavoce.