Categorie: marcheabruzzi

fino al 30.XI.2008 | Marco Bernacchia | Macerata, Fuorizona

di - 5 Novembre 2008
Esplicitazione visiva di trasformazione. Narrativa scultorea di rivoluzione. Come fotogrammi di un’opera in divenire, i lavori di Marco Bernacchia (Senigallia, Ancona, 1979) testimoniano la forza di estraniazione della tecnologia sul mondo naturale e, allo stesso tempo, l’azione-rivoluzione della natura che, in qualche modo, ristabilisce gli equilibri di forza. Un rapporto di causa-effetto-causa che dà tridimensionalità ai cicli e agli stravolgimenti della storia, intesa come rincorsa di empirico e immanente, intervento umano e ribellione della terra.
Il candore asciutto della galleria conferisce ulteriore spessore alle opere, spazio indefinito nel quale spiccano le sculture come spunti di riflessione, testimonianze mute e urlanti della commistione fra naturale e tecnologico. Interessante il reimpiego di elementi di recupero come scampoli di storia, oggetti dal sapore etnografico che sottolineano comunque la tensione al ritorno alla materia pura, all’elemento primordiale. Così una sedia lignea offre accoglienza a un catino nel quale scorre un rivolo d’acqua, il cui suono è amplificato da un microfono completo di asta metallica.
Lo sciabordio diventa la colonna sonora dell’esposizione come melodia della natura, inspiegabilmente pacificante se messa in relazione con i toni forti del repertorio espressivo dell’artista. Il ruolo portante della musica, come un quinto elemento primordiale, è testimoniato anche dalla riproduzione di strumenti musicali e piccoli utensili germogliati in piccoli quadri a china, animati dalle tinte sfumate dell’acquerello che fanno da contorno e completano la mostra.

Il senso d’intervento e movimento torna nelle foto di uomini solitari, cadetti di un futuribile esercito della natura, armati di rami di alberi, ironiche citazioni dell’iconografia della conquista e del dominio del mondo, di cui sembrano palesare la caducità. Rifuggendo e superando i limiti dei supporti statici, le foto incorniciate si staccano dalle pareti, addirittura in maniera violenta, e restano a terra circondate dai calcinacci, simboli del loro impatto fenomenologico.
Ma la scultura che attrae immediatamente l’occhio del visitatore è una creatura particolare: somiglia a una pianta, frutto di un innesto tra natura e artificiale, il risultato mitologico di un capriccio degli dei. Un tronco possente si dirama in tre enormi ombrelli dalle tinte naturali e trova alla base le radici di un cavalletto per tastiere. Il transeunte, il rincorrersi dei tempi, delle forze, degli elementi, un’espressione profondamente concettuale che pur si concede qualche gradevole vezzo estetico, queste sono le suggestioni che giungono al visitatore.

L’attenzione è concentrata sulla forma come espressione della sostanza più autentica o più snaturata, in un gioco degli eccessi domato da un preciso equilibrio sostanziale e dalla consapevolezza della padronanza dello spazio e delle tecniche espressive. Da parte di un artista vivace ed eclettico, impegnato anche nel progetto musicale Above the Tree.

articoli correlati
Bernacchia per l’opening di Gate Ventuno a Catania

carmelita tesone
mostra visitata il 18 ottobre 2008


dal 18 ottobre al 30 novembre 2008
Marco Bernacchia – Wrong version
a cura di Stefano Verri
Galleria Fuorizona Arte Contemporanea
Via Padre Matteo Ricci, 74-76 (zona Scalette) – 62100 Macerata
Orario: da martedì a sabato ore 16-20
Info: tel./fax +39 0733230818; fuorizona_ac@yahoo.it; www.fuorizona.org

[exibart]

Visualizza commenti

  • Complimenti Marco, da quel che vedo il lavoro continua a crescere nella direzione giusta.

Articoli recenti

  • Arte contemporanea

L’Arte Povera celebrata con una grande mostra alla Bourse de Commerce di Parigi

Alla Bourse de Commerce Pinault Collection di Parigi, una mostra dedicata all’Arte Povera: dai maestri storici del movimento fino agli…

26 Luglio 2024 15:57
  • Premi

Sensing Beyond Human: il Premio Lydia 2024 va alla ricerca di Giulia Deval

Promosso dalla Fondazione Lazzaretto di Milano, il Premio Lydia 2024 è stato vinto da Giulia Deval, per la sua ricerca…

26 Luglio 2024 14:35
  • Progetti e iniziative

Caloma Festival porta l’arte contemporanea in un borgo del Salento

Partendo dalla tradizione della tessitura, il festival Caloma rilegge il territorio di Casamassella e del Salento attraverso i linguaggi della…

26 Luglio 2024 11:25
  • Arte contemporanea

40 progetti per il PAC 2024: più di 3 milioni di Euro per l’arte contemporanea

Annunciati i vincitori del PAC 2024, il Piano per l’Arte Contemporanea per incrementare le collezioni pubbliche italiane: ecco i 40…

26 Luglio 2024 9:29
  • Danza

We Humans: la Biennale Danza di Venezia, tra corpi e tecnologie

Tra corpi sofferenti o ironici, fantasmatici o immersi nella realtà, entra in gioco la nuova dimensione della tecnologia: reportage da…

26 Luglio 2024 9:01
  • Mostre

Love Dart: l’universo sensuale di Wang Haiyang inaugura a Venezia

Love Dart, la mostra personale di Wang Haiyang aperta fino all'8 settembre, fa parte di una serie di tre personali…

26 Luglio 2024 0:03