Categorie: marcheabruzzi

fino al 30.XI.2008 | Walter Valentini | Ancona, Mole Vanvitelliana

di - 28 Ottobre 2008
Marchigiano di nascita anche se da tempo lombardo d’adozione, Walter Valentini (Pergola, Pesaro-Urbino, 1928; vive a Milano) viene celebrato dalla città di Ancona con una mostra che ospita, all’interno della Mole Vanvitelliana, oltre cento opere tra pitture, sculture e lavori su carta dagli anni ’70 a oggi.
Pur nella costante ricerca di nuovi sbocchi per l’arte, il suo amore per la ruvida porosità della materia, il modo di frantumarla, modellarla e impiegarla segnano il tratto inconfondibile della sua personalissima riconoscibilità artistica. Valentini non ha mai fagocitato se stesso. Le sue opere, in trent’anni di variabili e varianti in cui ha combinato gli stessi elementi, mutandone con intelligenza ordine e priorità, mantengono una coerenza e un’integrità stupefacenti. E anche quando si lascia alle spalle le accentuazioni più marcatamente materiche della sua stagione artistica, segnata da opere come La stanza del tempo e La città del sole, è per un bisogno di realtà molto più forte di quanto non sia quello di esplorare un sogno.
Questa ricognizione, che ha l’ambizione di ospitare tutti i lavori più significativi della sua esperienza, non va e viene come un pendolo, ma si articola in un percorso che interpreta ogni fase temporale alla luce delle caratteristiche tematiche. E propone il cammino di un artista che, pur non evadendo da un mondo fermamente ancorato alla prosa della matericità, lo trascende liberando la suggestione poetica della visionarietà. Le sue forme sono allusive e mai narrative, i suoi colori accesi ma mai violenti, le tecniche sono utilizzate con gusto sobrio e non in maniera invasiva. La sua idea chiara dell’arte è fatta di intuizioni nitide e oneste, che ne ingigantiscono la portata apparentemente agevole del lavoro.

Un curriculum che vale la pena di percorrere lungo le ampie sale, impreziosite da un uso sapiente del gioco di luci, della fortezza settecentesca posta sull’acqua da Luigi Vanvitelli. Nella prima parte sono esposte opere del primo periodo, contrassegnate dalla nitidezza delle costruzioni geometriche, dall’equilibrio delle proporzioni e dalla pulizia dell’andamento delle incisioni all’interno di strutture e volumi di tipo minimalista. Proseguendo, si entra nel vivo dell’arte materica. Qui Valentini, indagando la potenziale energia delle risorse materiali, offre allo sguardo differenti stati di materialità delle cose, interpretazioni poetiche di concetti astratti e universali stesi in forma sgranata sulla tavola o aggrumati in forma scultorea. È così che troviamo, fra gli altri, il tema del grigio, che prima ancora di essere tonalità cromatica è uno stato d’animo, un personale contrassegno umorale.
A questo punto il tragitto si biforca. Gli organizzatori della mostra rispettano il passo doppio che Valentini ha sempre proposto al proprio pubblico, offrendo due direzioni alternative, tra l’ascesa al cielo e la delimitazione della soglia, attraverso i quali l’artista costringe a una profonda inquietudine del luogo, alla nostalgia di un altrove che, benché invisibile agli occhi, è accessibile alla mente.

Sia che si opti per le seduzioni ascensionali della voluta stellare o per l’angusto limitare delle soglie poste sul soppalco, le opere di Valentini sono tentazioni che consentono di accorciare le distanze che ci separano dalle stelle e dalla densità parlante del loro siderale silenzio.

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a cura di Elena Pontiggia
Mole Vanvitelliana
Banchina da Chio, 28 – 60122 Ancona
Orario: da martedì a venerdì ore16.30-20; sabato e domenica ore 10.30-12.30 e 15.30-20
Ingresso: intero € 5; ridotto € 3
Catalogo Skira
Info: tel. +39 0712225011 / +39 0712073381

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