Scopo dell’iniziativa è quello di focalizzare l’interesse verso una branca dell’arte figurativa, la pittura appunto, che aveva avuto nei secoli precedenti il XVIII secolo grandi ed interessanti presenze e che a seguito della Devoluzione del Ducato di Urbino allo Stato della Chiesa (1631), aveva perso quella spinta propulsiva che gli derivava dalla presenza della corte roveresca.
Saranno le influenze bolognesi e , soprattutto, romane e recuperare e sviluppare il Secolo dei Lumi nella Legazione di Urbino e Pesaro tutta una interessante fioritura di personalità artistiche notevoli che divideranno la loro attività artistica tra la provincia e Roma.
Tra gli aspetti più interessanti dell’iniziativa, che prevede l’esposizione di autentici capolavori come l’ Allegoria dei cinque sensi di Sebastiano Ceccarini (1745), l’opera scelta come immagine portante della comunicazione dell’evento, figurano l’accostamento di dipinti provenienti da collezioni pubbliche (notevole l’apporto delle pinacoteche civiche di Pesaro e Fano) a quelle provenienti da collezioni private (qui va invece annotato lo straordinario contributo fornito dalla collezione di Fabrizio e Fiammetta Lemme) al fine di offrire la fruizione di opere meno conosciute, se non inedite, per corroborare e allargare con ulteriori contributi il panorama del Settecento pittorico dell’area pesarese, nonché la presentazione di opere inedite di straordinario valore come, ad esempio, la Sibilla Cumana attribuita a Gaetano Lapis, un Ritratto di nobildonna di Sebastiano Ceccarini, così come il recupero di artisti come Antonio Concioli e Maurizio Sparagnini.
Sarà possibile osservare in mostra l’eposizione di circa novanta dipinti articolati in tre sezioni:
Fonti e continuità di una tradizione pittorica con dipinti di Carlo Maratta,esposte L’incontro di Cristo portacroce con Veronica lungo la via del Calvario e La Madonna con Gesù bambino in braccio e S. Giovanni Battista, di Carlo Cignali e di Giovan Battista Salvi detto il Sassoferrato, Madonna con il Bambino e una Madonna orante.
Presenze forestiere nel Settecento pittorico pescarese con dipinti di artisti “esterni” ma che hanno operato nel territorio “provinciale” quali Luigi Garzi, Agostino Ma succi, Alessio de Marchis…;
Pittori pesaresi del Settecento,l’ultima sezione si prefigge di illustrare la situazione pittorica “locale” con dipinti di Francesco Mancini, S. Ceccarini, Pietro Tedeschi, Antonio Concioli e Sebastiano Ceccarini. Del Ceccarini sono esposti alcuni straordinari dipinti tra cui il Ritratto del contino Giovanni Orsi, il Ritratto del cardinale Domenico Passionei e il Ritratto di Candida Marini e una delle opere più note dell’artista: l’Allegoria dei Cinque sensi, eseguito a Roma nel 1745, di seguito pervenuto nella raccolta Pardo a Parigi, quindi rientrata in Italia ed ora nelle Marche. Nell’opera “anche se ogni fanciullo o fanciulla della composizione sta a rappresentare un organo di senso, é palese come ci si trovi di fronte a ritratti, tanto sono caratterizzati e vivi i “piccoli uomini” e le “piccole donne” che con grande impegno assolvono il loro ruolo”(B. Cleri), da identificare con i piccoli rampolli della famiglia Marescotti.
I dipinti esposti provengono da collezioni private e pubbliche con prevalenza delle private al fine di offrire la fruizione di opere meno conosciute, se non inedite, e corroborare così ed allargare con ulteriori contributi il panorama del Settecento pittorico dell’area pescarese
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