La proposta di Artsinergy, nuova realtà del contemporaneo ad Ascoli Piceno, è sostenuta da una volontà decisa e da idee chiare. Lo spazio, sito al quarto piano di un grande stabile e arricchito da un’ampia e piacevole terrazza, viene inaugurato con la personale di Franco Ionda.
La presenza di opere eseguite in un arco temporale che va dal 2000 al 2005 concede la possibilità di valutare e riflettere attentamente sulla produzione dell’artista. L’urgenza creativa e la necessità di sperimentare emergono nell’utilizzo di supporti e materiali differenti. Dalla tela semplicemente dipinta a quella con applicazioni di lastre metalliche, al legno del quale viene sfruttato l’effetto della venatura, al supporto costituito da modesti quanto inusuali fogli di carta da lucido. Fattori materici che agiscono a livello espressivo nell’incontro fra la superficie dell’opera e lo spettatore ma che, allo stesso tempo, consentono di sottolineare come l’autore faccia costantemente ricorso ai medesimi soggetti. Privati della loro consistenza plastica, i chiodi, i corpi umani, le stelle senza punte, perfino le parole si costituiscono come semplici sagome, forme geometriche. Un repertorio simbolico che concentra l’attenzione sulla condizione umana collettiva e sull’impulso a distruggere insito nell’uomo. Ionda, dunque, avvalendosi delle possibilità fornite dall’arte, costruisce, inventa, sogna, crea una dimensione che volutamente si pone come risposta, via d’uscita da una realtà tanto crudele quanto inevitabile.
Una mostra che sancisce l’inaugurazione di un nuovo spazio dedicato all’arte contemporanea e dal quale germoglieranno altre gallerie artsinergy dislocate sul territorio nazionale. Un progetto unitario che prevede l’apertura di altre 20 gallerie tra cui quelle di Pavia, Palermo e Roma già stabilite per il 2005 e quella di Bologna già avvenuta lo scorso 30 giugno. Diverse sedi, ognuna gestita da un gallerista, che svolgeranno sia l’attività di promozione e valorizzazione dell’arte, con un occhio di riguardo verso i giovani artisti, che quella di sensibilizzazione e attenzione verso i collezionisti. Sedi distanti e differenti, ma un progetto comune sostenuto da un’unica struttura amministrativa, situata nella sede di San Benedetto del Tronto, e da una direzione artistica centralizzata.
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cristina petrelli
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