Fino al 9 Dicembre nelle Sale del Castellare del Palazzo Ducale di Urbino si possono ammirare le opere degli allievi dell’Accademia di Belle Arti. Lo spazio espositivo, un luogo di per sé “asettico” e neutro conferisce alle installazioni, ai progetti scenografici, pittorici e scultorei ancor più rilevanza, ne esalta il valore espressivo e concettuale ponendo al centro le singole personalità degli autori che per questa seconda edizione di SISTEMI OPERATIVI 0.2 sono stati chiamati ad esprimersi sul tema dell’IMMAGINE.
Gli artisti si confrontano con l’immagine intesa come rappresentazione fenomenica del mondo, essa viene reinterpretata e destrutturata nella propria essenza, viene sottoposta ad un processo di analisi e conoscenza: il mondo in cui viviamo non è solo realtà tangibile ma è fatto dall’esperienza, è un mondo ormai in osmosi con la dimensione virtuale, immateriale, fatta di frammenti visivi che ci passano davanti agli occhi prima ancora che noi riusciamo a decifrarli e codificarli.
Gli artisti rimettono in discussione attraverso le loro opere il senso stesso della percezione, che con l’avvento dei mezzi di comunicazione di massa ha perso totalmente la propria linearità. La TV ed ancora di più Internet con la sua velocità, con la presenza dell’ipertesto, con la presenza di suoni colori scrittura ed immagine in un unico enorme contenitore ha creato una sorta di simultaneità della visione/percezione. Quindi l’immagine, che si esplica attraverso la vista, la prima tra i sensi della conoscenza e una delle vie principali per l’accesso alla scoperta delle forme ed è tale la sua importanza che si parla di vedere anche con altri sensi quando li applichiamo alla percezione. Vedere: significa anche per esempio ‘capire’ ‘sentire’ ‘udire’, ed è questo che i giovani artisti vogliono trasmettere; quest’insieme di sensazioni ed emozioni che si traducono grazie alla tecnica in Immagine.
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