A dirla tutta, il Centro per le Arti Visive Pescheria, non è una novità dell’ultima ora.
L’approccio di Pesaro nei confronti dell’arte contemporanea risale infatti all’inizio degli anni ’70 attraverso varie iniziative a carattere pubblico e privato, grazie alla manifestazione Sculture nella Città e all’attività della Galleria di Franca Mancini.
Nonostante i tentativi di emergere da un contesto locale, la cittadina non è mai riuscita a ricoprire sulla scena culturale italiana un ruolo attivo o ad avere uno spazio fisico deputato all’arte contemporanea, né sotto forma di istituzione museale, né di Centro d’arte.
Fu grazie alle sollecitazioni dell’artista Loreno Sguanci, che nel 1995 l’amministrazione pubblica decise di attuarne la realizzazione, coinvolgendo nell’impresa vari enti locali.
Nell’arco di un anno, il Comune provvide al restauro di un edificio ottocentesco nel quartiere del Vecchio Borgo, in centro storico, e adibì i locali a sede del Centro per le Arti Visive concepito, stando alle parole di Sguanci, come uno spazio per l’esposizione e l’informazione dell’arte contemporanea.
Il Centro dunque trova sede nel complesso della Pescheria, costituito da un vasto atrio colonnato al piano terra e dai locali della casa del ghiaccio ai piani superiori. Il progetto iniziale prevedeva, ma il nodo è ancora da sciogliere, anche il restauro e l’utilizzo dell’adiacente chiesetta di Santa Maria del Suffragio, anch’essa costruita nell’Ottocento, con uno splendido soffitto voltato in capriate lignee.
La Pescheria, fu inaugurata nell’estate del 1996 con una mostra dedicata a Eliseo Mattiacci, che realizzò proprio per gli spazi del Centro quattro delle otto opere esposte.
Nei progetti dell’ex direttore Loreno Sguanci, vi era il proposito di realizzare almeno una volta l’anno una grande esposizione dedicata ad artisti “storici” attivi per lo più negli anni ’70 (sono state organizzate ad esempio personali di Staccioli, Mainolfi e Maraniello), ed organizzare il resto delle attività con rassegne video, conferenze, e mostre dedicate ad artisti più giovani ed emergenti.
In realtà, anche se questi propositi non sono mai stati attuati fino in fondo, a nostro parere, il lavoro svolto fino al 2000 deve essere giudicato positivamente, se non altro per il tentativo di colmare la grave lacuna della mancanza di una istituzione museale permanente.
Nel dicembre dello scorso anno, l’amministrazione pubblica nel tentativo di “aggiustare il tiro” dell’istituzione, ha deciso di affidarne la direzione al critico romano Ludovico Pratesi, il quale sembra seriamente deciso a mettere in atto tutta una serie di interessanti propositi.
Il critico non intende limitare l’attività del Centro Arti Visive all’esposizione di opere, ma di estendere il campo alla presentazione di veri e propri progetti, rivolti per lo più all’arte giovane.
Nel palinsesto culturale della Pescheria sono infatti in programmazione diverse conferenze dedicate all’arte contemporanea, nonché una serie di esposizioni curate da giovani critici per illustrare il panorama della generazione artistica emergente, proprio per creare un terreno di incontro libero, incondizionato, tra l’arte e l’istituzione.
Convinto sostenitore del fatto che un’impostazione museale eccessivamente internazionalista possa rivelarsi dannosa per la situazione italiana, l’intenzione del nuovo direttore è quella di concentrarsi sulla regione, estendendosi poi via via al territorio nazionale.
Per il momento sono in programmazione mostre dedicate ad artisti storici della Transavanguardia, come Enzo Cucchi e Luigi Ontani, di cui si è certi del ritorno di pubblico e di immagine, ma si prevede anche una rassegna dedicata all’arte in relazione alle nuove tecnologie.
Alla luce di queste premesse, la Pescheria sembra orientata verso un completo ed interessante cambiamento. Se Pratesi riuscirà a trasformare il Centro in un luogo di ricerca e di incontro per le giovani generazioni artistiche, ma non solo, rivolgendosi anche agli studenti dell’Accademia e dell’Università della vicina Urbino ad esempio, il nostro territorio potrà muovere un altro passo nella direzione di una maggiore e migliore conoscenza dell’immenso patrimonio in fieri, dell’arte contemporanea. Dal 30 marzo è in programmazione Soglie, mostra collettiva dedicata alle ultime generazioni.
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Da tenere d'occhio...
Che bel coraggio che ci vuole...a Pesaro!!!
Bravi
Mi sembra una gran bella iniziativa, speriamo non si perda per strada come tante altre.....
E' un'iniziativa stupenda che dovrebbero adottare in tutte città italiane, non solo nelle grandi metropoli, anche in piccoli centri. SONO UN'APPASSIONATA D'ARTE NON CHE GIOVANE ARTISTA CREDO CHE SIA IL MODO MIGLIORE PER FAR VIVERE L'ARTE CONTEMPORANEA CON IL SUO TEMPO ED IL SUO MONDO.