1-54, la fiera dell’arte contemporanea africana, annuncia l’appuntamento londinese del prossimo ottobre. Dopo tanto vociferare e la paura che, con la cancellazione di Frieze, anche gli altri eventi potessero saltare, arriva la conferma: l’ottava edizione si farà e si terrà presso la Somerset House dall’8 al 10 ottobre 2020.
«Sarà un’edizione molto speciale della fiera», si legge sul sito ufficiale di 1-54, «più piccola e più intima, con una miriade di grandi opere d’arte e discussioni». L’evento, in scala ridotta, vedrà la partecipazione di circa 20 gallerie, quasi la metà rispetto alle 44 del 2019.
E così, dopo il capitolo online di maggio che, in sostituzione all’appuntamento newyorkese, ha sofferto la mancanza di contatto con i visitatori, la fiera di Londra si prospetta come una versione più locale, più contenuta, ma non per questo meno attenta alle esigenze di un pubblico internazionale. Nel programma anche conferenze, proiezioni di film e tavole rotonde, come quelle organizzate dalla giornalista Julia Grosse e dalla nuova curatrice dello Stedelijk, Yvette Mutumba.
Neanche a dirlo, condizione necessaria per lo svolgimento sarà il rispetto delle norme di sicurezza: i biglietti saranno comprati online, gli ingressi verranno contingentati e tutto il percorso sarà disseminato di dispenser di gel disinfettante.
Un’ulteriore novità. 1-54 annuncia la possibilità di assistere alla fiera virtualmente: tutte le gallerie selezionate potranno partecipare all’edizione online per 3.000 sterline. Forse l’accostamento delle parole “fiera” e “online” genera ancora qualche sussulto, ma, in balia dei catastrofismi annunciati per l’autunno, pensare a un piano B sembra la scelta più ragionevole. E così, per agevolare eventuali difficoltà negli spostamenti futuri, 1-54 inaugura un nuovo supporto digitale: «Siamo lieti di lanciare 1-54 Online Powered by Christie’s il prossimo ottobre, un’innovativa piattaforma online che arricchisce il programma di 1-54, offrendo un’esperienza virtuale dove gli amanti dell’arte di tutto il mondo possono vedere e acquistare opere di alcuni dei migliori artisti africani e della diaspora». Ma non è tutto: alcune opere selezionate delle fiera saranno esposte nella sede di King Street di Christie’s.
Recentemente, il collezionista Kenny Schachter ha parlato dei record in asta degli artisti di colore come “numeri facili”, determinati dal fatto che le opere delle Black Lives costano meno e «sono ancora ben lontane dal mercato dell’arte» (ve ne parlavamo qui). La sua tesi sembra trovare riscontro anche nell’edizione di 1-54 dello scorso anno: visitata da 18.000 persone, ha visto sì i prezzi crescere fino al 200% delle stime originarie, ma a partire da basi molto basse. In questo 2020 che riserva continue sorprese, a un mese di distanza dall’annuncio delle gallerie selezionate, non ci resta che attendere ottobre per scoprire i nuovi risultati.
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