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Art-Rite Auction House torna il 17 settembre con 4-U new, un’asta di arte ultra contemporanea che indaga gli sviluppi degli ultimi decenni. Online e articolato in due sessioni, l’incanto punta i riflettori sulle sperimentazioni più recenti, con 84 lotti che spaziano tra pittura, installazioni e fotografie.
Tra i nomi più noti, ritroviamo il chiacchieratissimo Maurizio Cattelan, che proprio qualche settimana fa si è rifiutato di vendere a Damien Hirst una copia di Comedian, la sua famosa banana. Ed eccolo qui, all’asta di Art-Rite, con Grammatica quotidiana (1990), A.C. Forniture Sud (1990-1991), Senza Titolo (1990) e The Wrong Gallery (2006), quattro opere che riconfermano la sua sdoganata ironia attraverso soluzioni sempre nuove.
Ben sei, invece, i lavori degli anni novanta di Marzia Migliora, tutti ascrivibili al progetto Sotto-vuoto: l’artista fotografa musei, archivi e magazzini deserti, testimonia il corpo invisibile di reperti e immagini, brutalmente sottratti alla nostra vista. Anche Patrick Tuttofuoco e Paolo Chiasera sono presenti con le loro fotografie concettuali, mentre Franca Giovanrosa dà spazio all’immaginazione con Cittàltra (2007-2008), 20 stampe che si soffermano sul rapporto tra uomo e paesaggio urbano, in un racconto che è quasi metafisico.
Raffi Kalenderian è in asta con il dipinto Shan (Shanti) Kalenderian (2010), e per un attimo l’occhio è ingannato dall’interno così reale, così pieno di tessuti e oggetti sparsi, senza realizzare lo sdoppiamento del soggetto sul divano, che esibisce noncurante una seconda testa. Forse una proiezione immaginaria di sé, forse una sovrapposizione di fotogrammi di sapore futurista, o semplicemente un effetto straniante che sottolinea l’alienazione dell’uomo contemporaneo.
Koo Jeong-A, Stephen Rhodes, Victor Man, Mircea Cantor; e, ancora, Pietro Roccasalva, Yasumasa Morimura, Domenico Piccolo, Sophie Calle, Janieta Eyre, Kris Martin (e molti altri): sono davvero tantissimi i nomi che sfileranno da Art-Rite all’appuntamento 4-U new. E sarà Nico Vascellari a chiudere l’asta, con una scritta al neon che racchiude in quattro parole il diffuso individualismo di questo infinito tempo presente.